All’unanimità passò l’emendamento alla deliberazione in consiglio provinciale del 21 febbraio 2007, proposto dal presidente Giovanni Pellegrino, in cui l’ente provinciale “si riservava la possibilità di utilizzare il marchio Salento d’Amare per operazioni in favore di società sportive di livello professionistico, nella prospettiva di una valorizzazione complessiva del territorio, ovvero di concederne onerosamente l’uso in favore di imprese insediate nel Salento, i cui prodotti avevano già un rilevante mercato nazionale o internazionale”.

In un intervento, l’assessore al marketing territoriale Maria Rosaria Manieri, ricordò che nel maggio del 2006, nell’ambito del progetto ‘Marchi d’area’ furono pubblicati due bandi: uno destinato alle imprese riguardante la possibilità di ottenere assistenza tecnica per il miglioramento del proprio sistema organizzativo e richiedente incentivi all’assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato, l’altro destinato ai disoccupati per la formazione ed il tirocinio nei settori interessati dal progetto, con la possibilità di ottenere un incentivo per la creazione di microimprese.

Il 30 marzo 2007 il segno di riconoscimento: Salento d’amare” ovvero il marchio d’area divenne comunitario dopo che la Provincia di Lecce lo deposito’ il contrassegno e la relativa registrazione presso l’ufficio europeo preposto di Alicante, in Spagna. La registrazione del marchio avvenne nell’ambito dello stesso programma “Marchio d’area – Salento d’amare” varato dall’Ente provinciale insieme a Italia Lavoro, il cui scopo era la creazione di uno strumento utile alla valorizzazione e alla promozione delle produzioni agroalimentari tipiche, nonché dal rilancio, anche in termini occupazionali, del turismo, del comparto agricolo e dell’artigianato.