La prima di A2 è amara per Hdl, troppo forte la squadra marchigiana (78-86)

C’è del buono nel ko di Hdl Nardò Basket alla prima del campionato di A2. Carpegna Prosciutto Basket Pesaro passa abbastanza agevolmente nel Salento, ma nella prova dei padroni di casa ci sono piccole luci, segnali confortanti di futuro. Del resto, ai blocchi di partenza la sfida è quasi impari: la piccola Nardò la cospetto di quella che fu la grandissima Scavolini, una delle più accreditate alla promozione. La gara ha uno svolgimento tutto sommato lineare, fiammata iniziale granata, poi lungo e incontrastato monologo dei marchigiani. Ma nel conto sono decisive le piccole amnesie del Toro, imperdonabili contro avversari di questa caratura.     

Woodson, Mouaha, Stewart jr., Ebeling e Iannuzzi è il primo quintetto di giornata e del campionato 2024/2025. L’inizio è folgorante, quella granata è una sinfonia meravigliosa scandita dal calore di un Pala San Giuseppe quasi sold-out. Segnano Iannuzzi, Woodson (da 3), Mouaha e Stewart jr., Pesaro è sorpresa da tanto furore e impiega quasi 4 minuti per trovare la via del canestro. Ma la squadra di Sacripanti ha talento ed esperienza, con pazienza ritrova misure e punti. Il gigante Zanotti è il trascinatore dei marchigiani che lentamente ritrovano il bandolo della matassa. Dalmonte rimescola le carte spedendo sul parquet contemporaneamente Zugno, Donadio, Nikolic e poi anche Thioune. È un Nardò senza americani nel finale di frazione che con coraggio e lucidità chiude in vantaggio 16-12.

Donadio apre le danze nel secondo quarto, il baby Maretto replica subito. Nardò alza l’intensità difensiva, ma sporca le percentuali in attacco. In questa fase il ritmo è più basso, i granata vivono il primo passaggio a vuoto del match, perdendo due palloni che Pesaro trasforma in un cinque, pesantissimi, punti (18-23). Segnale nefasto. Serve tutto lo spessore di Woodson e Mouaha, che Dalmonte ributta nella mischia per fermare la fuga della VL, che tocca il +12. Ma Nardò sbaglia molto al tiro fino al break di metà tempo con i canestri di Ebeling e Nikolic. Gli ospiti sono cecchini implacabili da tutte le posizioni, le referenze di squadra “big” del torneo non sono casuali. Il Toro si scioglie come neve al sole. All’intervallo è 27-45.

Il copione non sembra cambiare, i padroni di casa devono scalare una montagna. Ma ci provano. Pesaro, però, è implacabile al tiroWoodson sale in cattedra nel momento più complicato della partita. In campo ci sono adesso Donadio, Thioune e Nikolic, qualcosa il Toro riesce a rosicchiare, ma il gap non è di poco conto (-18 a 120 secondi dalla fine). Ancora Woodson dalla distanza prova a spaventare gli uomini di Sacripanti, che difendono con ordine e soprattutto colpiscono con impressionante regolarità con i vari Bucarelli, Ahmad e King. Il conto del terzo quarto è ancora molto pesante per Hdl: 55-75. Ma non è finita come sembra. 

Bucarelli colpisce dall’angolo, Carpegna Prosciutto sfiora la monotonia nel tiro dalla distanza. Nardò ha coraggio e ci prova con i suoi uomini migliori. Il quarto fallo di Woodson, il migliore dei suoi, non è una buona notizia con 15 punti da recuperare in 5 minuti. Lievitano Mouaha e Stewart jr., Nardò ricuce sorprendentemente a -10, è il bello del gioco. Gli ultimi 180 secondi sono giocati ad altissima temperatura, è un corpo a corpo furibondo con poco basket e molti nervi. Capitan Iannuzzi guida una rincorsa commovente, con 57 secondi da giocare e 10 punti di vantaggio Sacripanti è costretto al time-out. Chi l’avrebbe mai detto alla fine del terzo quarto. Ma è troppo tardi, perché Pesaro ha troppo pelo sullo stomaco e Nardò sbaglia le ultimissime scelte. Finisce 78-86.

Punto e a capo. Ora occorre ritrovare le energie in fretta, perché mercoledì si torna in campo (a Udine).