Roma, 3 ottobre 2024 – A Dushanbe l’Italia ha messo le mani anche sulla seconda giornata dei Campionati Mondiali U21. È arrivato, infatti, lo splendido argento di Savita Russo che si è dunque laureata vicecampionessa del Mondo U21 nella categoria dei 63 kg!
L’atleta siciliana è partita dalla sfida con la cinese Chen, passando per l’uzbeka Nurulloeva e per l’indiana Himanshi Tokas, ed è arrivata in semifinale di fronte alla giapponese So Morichika, la quale, come tutte le altre, si è dovuta arrendere alla siciliana.
La finalissima contro la francese Melkia Auchecorne è stata a dir poco emozionante: Savita è partita benissimo, con un waza-ari messo a segno dopo 30 secondi sulla francese. A 1 minuto e 40 dalla fine, la francese ha però pareggiato i conti andando sull’1-1. Savita ha poi gestito e difeso un secondo attacco davvero pericoloso che avrebbe potuto chiudere l’incontro. C’è stata poi un’azione molto difficile da giudicare, visto e rivisto dagli arbitri: la francese ha rovesciato Savita che ha contrattaccato immobilizzando la francese: waza-ari per entrambi? No, per nessuna delle due e l’incontro è continuato. Al golden score, dopo ben 3 minuti, il punto determinante è stato messo a segno da Auchecorne, a conclusione di un incontro davvero bello ed equilibrato.
Sono arrivati, poi, due quinti posti, rispettivamente con Sara Corbo nei 63 kg e Manuel Parlati nei 73 kg. Sara ha fatto un ottimo percorso, fermata soltanto ai quarti dalla ceca Anna Skalsa, dopo aver battuto la statunitense Karlee Carrouth e la brasiliana Eduarda Bastos. Ai recuperi, poi, si è imposta sulla koreana Jimin Yang approdando così alla finale per il bronzo contro la giapponese Morichika, che aveva perso proprio con Savita in semifinale. Incontro molto equilibrato, concluso dopo 1 minuto di golden score, nel quale alla fine l’ha spuntata la giapponese per i tre shido rimediati da Sara.
“Sono amareggiata per la finale per il bronzo perché ero ad un passo dalla medaglia, ma sono anche soddisfatta della gara. Sono felice della bellissima esperienza che ho vissuto e mi auguro sia solo la prima di tante, quindi ne faccio tesoro. Ci tengo a Ringraziare il Centro Sportivo Carabinieri per il supporto che mi da quotidianamente, il mio preparatore Diego Frustaci, e la mia famiglia alla quale devo tutto. Inoltre un grazie va ai tecnici della nazionale che mi hanno seguito e sostenuto oggi in gara.”
Anche per Manuel, stesso percorso di Corbo. Il giovane dei 73 kg è infatti stato fermato ai quarti dal tagiko Muhiddin Asadulloev e prima aveva superato il saudita Alsaadi, l’ivoriano Zelman e il cileno Hernandez. Battuto anche l’uzbeko Toshev ai recuperi, la finalina l’ha visto fronteggiare l’altro uzbeko, Mardon Ravshanov. Incontro molto bello, che ha visto andare Ravshanov in vantaggio per waza-ari e Manuel pareggiare a 40 secondi dalla fine, salvo poi la rettifica arbitrale che ha riportato Ravshanov in vantaggio.
“Ero sicuro di vincere questa finale – ha detto il napoletano – purtroppo questo sport molte volte è crudele. Fa tutto parte del percorso, sono sicuro che vincerò cose più grandi. Vorrei ringraziare mio cugino che oggi ha creduto fino alla fine in me, le fiamme oro e il mio mental coach Pasquale Riccardi, che mi ha aiutato tanto a rialzarmi dopo la sconfitta agli europei per farmi arrivare qui al meglio.”
Settimo posto, invece, per Giulia Carnà nei 57 kg. Dopo aver vinto ottimamente tre incontri, si è poi fermata due volte: la prima ai quarti con la giapponese Riko Honda e la seconda ai recuperi contro la spagnola Saez Hevia.
Meno fortunati, purtroppo, i Mondiali di Michela Terranova e Fabrizio Esposito. Entrambi, dopo la vittoria al primo turno, si sono fermati al secondo rispettivamente con la polacca Siennicka e con il moldavo Croitoru.
Il commento dei tecnici: “Giornata abbastanza positiva per i nostri portacolori anche se le tre finali perse lasciano l’amaro in bocca. Savita dopo aver condotto una gara esemplare ha dovuto cedere alla forte francese nella finale per l’oro al termine di un incontro molto incerto ed emozionante. Sara e Manuel invece sono rimasti purtroppo ai piedi del podio anche se per ciò che hanno fatto vedere oggi meritavano ampiamente la medaglia.
Buone anche le prove di Carná, fermata prima dalla giapponese ai quarti e poi dalla spagnola nei recuperi e di Terranova ed Esposito che dopo aver superato entrambi un primo turno molto ostico non sono riusciti a trovare le chiavi di lettura giuste nel successivo incontro.”
In attesa dei commenti degli altri protagonisti…
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