Ci sono uomini che hanno nel proprio DNA un qualcosa che va ben oltre il mero senso di appartenenza al proprio territorio natìo. Sono animati da un fuoco che spinge essi ad intraprendere sfide ed avventure professionali e spesso sportive che hanno qualcosa di epico soprattutto se nasci e cerchi di realizzare per te stesso e per altri ricchezza e benessere nell’ estremo lembo d’Italia. Si sa da noi nel meridione per ottenere un risultato positivo bisogna fare il doppio se non il triplo del sacrificio di altri soggetti che operano nel centro nord. Non è piangersi addosso, non è il solito lamento dei meridionali scontenti e disillusi, ma la realtà. Eppure, spesso e volentieri siamo noi stessi a darci la zappa da soli sui piedi, non facciamo squadra, siamo individualisti, fatalisti. Ma il senso di riscatto comunque fa parte della nostra essenza di vita. Scatta quel quid quando ci sentiamo attaccati nei nostri valori e nelle nostre tradizioni, è un sentimento antropologico che si tramanda di generazione in generazione come quasi fosse una carta identità. Questo avviene anche nel susseguirsi di gestione d’imprese che di riflesso si rispecchia nello sport. Filograna Sergio è uno di questi esempi. Ha ereditato dallo zio Antonio la sua Filanto ora divenuta Leo Shoes; è tornato da questa estate in prima linea occuparsi delle vicende del Casarano calcio proprio come suo zio. Corsi e ricorsi della vita…… salentina.

A capo del gruppo Green Seagull, Antonio Filograna Sergio amministra il più grande polo calzaturiero del distretto moda del Salento, con quartier generale a Casarano (Leo Shoes e Antonio Filograna) e diramazione ad Alessano, dove con Manifattura Salento Af opera in società con Manufactures Dior (Lvmh) e per la produzione di accessori. Da qualche mese l’imprenditore salentino è anche vicepresidente della sezione Moda di Confindustria Lecce.

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