Si è svolta il 4 dicembre presso l’Ufficio del Consiglio d’Europa a Parigi l’audizione organizzata dalla Commissione per la cultura, la scienza, l’istruzione e i media dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. L’evento ha visto la partecipazione del professor Luigi Melica, docente di Diritto Pubblico Comparato dell’Università del Salento, in qualità di esperto sul tema: “Il movimento olimpico e il mantenimento della pace: la neutralità dello sport serve i valori dello sport?”.Durante l’incontro, sono stati affrontati temi cruciali legati al ruolo dello sport come strumento di pace, coesione sociale e tutela dei diritti fondamentali. L’intervento del professor Melica ha avuto un impatto significativo, contribuendo all’approvazione di una risoluzione che invita il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) a modificare la Carta Olimpica per rafforzare la tutela dei valori olimpici e dei diritti umani.Un dibattito internazionale sui diritti fondamentali nello sportLa discussione si è sviluppata a partire dalle iniziative della deputata rumena Denisa Helena Neagu, promotrice di una risoluzione inizialmente incentrata sull’esclusione di atleti e commissari di gara russi e bielorussi dalle competizioni internazionali. La successiva decisione del CIO di riammettere tali atleti, sebbene a titolo individuale, ha portato a una proposta alternativa sostenuta dalla deputata norvegese Linda Hofstad Helleland, volta a mantenere l’esclusione completa.In questo contesto, la deputata Neagu ha presentato una proposta più ampia, ispirata allo studio del professor Melica, che ha ampliato il dibattito al ruolo dello sport come veicolo di valori costituzionali riconosciuti nella Carta Olimpica.I punti principali della risoluzione approvata

Grazie al contributo del professor Melica, la Commissione ha approvato una risoluzione che invita il CIO a:Riconoscere come contrarie ai valori olimpici le politiche che promuovono una visione militarista dello sport.Garantire agli atleti, anche in forma anonima, il diritto di segnalare violazioni dei propri diritti fondamentali alla Commissione Atleti del CIO.Istituire una Commissione di esperti per indagare su tali segnalazioni, con l’obbligo per il Board del CIO di motivare eventuali decisioni divergenti.Mantenere la prassi di ammettere solo a titolo individuale e senza rappresentanza nazionale atleti provenienti da Paesi responsabili di violazioni sistematiche dei diritti umani.Promuovere un’interpretazione della neutralità politica che consenta agli atleti di esprimere pubblicamente il proprio pensiero contro le violazioni dei diritti fondamentali, senza subire sanzioni.Il contributo accademico dell’Università del Salento

La partecipazione del professor Melica ha sottolineato l’importanza della ricerca accademica nel contesto internazionale, evidenziando il ruolo dell’Università del Salento come promotrice di dibattiti culturali e giuridici di rilievo globale.Questa audizione rappresenta un passo significativo verso una maggiore attenzione ai diritti fondamentali nello sport, consolidando i valori dell’Olimpismo in armonia con i principi delle liberaldemocrazie.

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