Secondo la Guardia di finanza sarebbero spariti dalle casse della società blucerchiata 1,2 milioni per la cessione del calciatore spagnolo al West Ham

Sequestro di beni nei confronti della Sampdoria e del suo presidente Massimo Ferrero. Dopo il derby contro il Genoa pareggiato domenica notte, una bufera si è abbattuta sulla società blucerchiata e più in generale sulle società del gruppo Ferrero. La Procura della Federcalcio, guidata da Giuseppe Pecoraro, ha aperto un fascicolo sul presidente della Samp. Nel mirino della Guardia di finanza sono finite una serie di transazioni finanziarie anomale. Sono 6 le persone indagate nell’ambito dell’indagine della Guardia di Finanza. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Il caso della cessione al West Ham di Pedro Obiang

Il sequestro ha riguardato beni e disponibilità finanziarie per 2,6 milioni di euro. Il provvedimento è scattato anche nei confronti della Sampdoria, per un importo di circa 200mila euro, e un immobile di pregio a Firenze. Secondo l’ipotesi degli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria, dalle casse della Sampdoria sarebbe spariti 1,2 milioni, parte dei soldi incassati per la cessione al West Ham di Pedro Obiang nell’estate del 2015. Il denaro sarebbe stato distratto attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società riconducibile a Ferrero, anche se amministrata da un altro soggetto, e successivamente riutilizzato sia per sanare debiti di altre imprese del gruppo sia per finanziare un film prodotto da altre due società, sempre riferibili al presidente della Sampdoria.

Le finte controversie di lavoro

Dalle indagini della Gdf sono inoltre emerse una serie di finte controversie di lavoro davanti alla Direzione territoriale del Lavoro di Roma attraverso le quali sono stati conclusi 5 accordi transattivi da 100mila euro ognuno simulando l’esistenza di rapporti di lavoro subordinato con 5 società del gruppo. Soldi che, in buona parte, sostiene sempre la Guardia di Finanza, sono poi stati utilizzati per l’acquisto di un immobile di pregio a Firenze.

Fonte: redazione Tiscali News

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