Gli stereotipi a volte ingannano anche nel calcio. Come sappiamo, la maggior parte degli artisti del pallone sono nati in Brasile, ma anche il Sud Italia non scherza. Ne sa qualcosa Fabrizio Miccoli detto il “Romario del Salento”. Fin dall’adolescenza iniziò a far parlare del suo talento a livello regionale. Cresciuto nelle giovanili di San Donato in provincia di Lecce,il fenomeno classe 1979 veniva paragonato al fenomeno brasiliano a causa delle sue notevoli abilità nel dribbling stretto e negli ultimi metri avversari, dove era formidabile. Notato subito dal Milan, dove giocò dal 1992 al 1994 nella squadra giovanile, prima di ritornare al Casarano, dove avrebbe debuttato in Serie C1 grazie anche alla spiccata perspicacia di un grande Ds come Pantaleo Corvino. Il successo vero e proprio arrivò nell’estate del 1998 passando alla Ternana e restandoci per 4 anni, venendo notato dalla Juventus che lo acquistò nel 2002. Squadra che tuttavia lo lasciò “parcheggiato” al Perugia per una stagione,in maniera tale da “fargli fare le ossa”. Dopo 9 goal nella suddetta squadra, inizia la sua avventura nella Juventus. C’è da dire che lì la concorrenza era spietata con gente del calibro di Del Piero, Trezeguet, Ibraimovich e Di Vaio, ma dopo 8 reti in 25 presenze, Miccoli passò prima alla Fiorentina e poi al Benfica, dove sarebbe diventato uno dei calciatori più amati dai tifosi. Poi nell’estate del 2007 accettò la chiamata del Palermo, in costante crescita in quel periodo, tanto da partecipare anche a varie edizioni dell’ Europa League. In questa squadra fece notare particolarmente tutto il suo talento. Ma poi arrivò il momento del ritorno a casa,e proprio nell’estate del 2013 Miccoli passò dal Palermo al Lecce, che al momento giocava in Lega Pro,diventandone capitano. Nonostante la mancata promozione in Serie B con questa squadra, segnò 19 reti in 50 partite. Entrò di diritto anche in questo caso e immancabilmente nel cuore dei tifosi.
