Si è tenuta ieri mattina presso la sala conferenze dell’Abfo, la conferenza stampa del direttivo della Fondazione Taras, rappresentata da Gianluca Sostegno e Martino Cecere. L’argomento di discussione, ovviamente, è legato al futuro del Taranto: quest’oggi, infatti, la Fondazione ha comunicato, ufficialmente, di ritirare i consiglieri di amministrazione dal Cda del Taranto FC 1927 previo dimissioni, che saranno inoltrate tramite una PEC al presidente Massimo Giove, degli stessi Sostegno e Cecere, per una totale sfiducia nei confronti del numero uno del club ionico.

Una decisione sorprendente, sofferta ma motivata da Gianluca Sostegno: “La nostra scelta è maturata dopo due mesi di inseguimenti nei confronti del presidente Giove. Vi riassumo, brevemente, ciò che è successo: come tutti quanti sapevamo, Roselli ha acquistato il 2% delle quote del Taranto e la Fondazione non si è opposta a tale operazione in quanto l’ex direttore generale era uno dei finanziatori del progetto. Pertanto, in fase di acquisizione delle quote, non è stato esercitato il diritto di prelazione per i soci. Elisabetta Zelatore ed Aldo Roselli non si sono recati, tempestivamente, dal notaio per convalidare il passaggio: le quote, in quel caso, potevano essere messe in vendita a soci terzi rispetto a quelli del Taranto come avvenuto, successivamente, con la cessione delle quote a Massimo Giove. Il passaggio dello 0,91% delle quote è avvenuto in data 19 ottobre, consentendo al presidente di diventare socio del Taranto. Soltanto 8 giorni dopo, dinanzi al notaio, è stata formalizzata la cessione con Giove che è diventato proprietario del totale pacchetto del Taranto posseduto da Elisabetta Zelatore e Tonio Bongiovanni. Il contratto depositato prevede un pignoramento delle quote nel caso in cui, entro il 31 dicembre, Massimo Giove non sostenga le garanzie economiche. Il 7 di novembre, giorno dell’assemblea dei soci e della creazione del nuovo CdA con Giove presidente, le sensazioni erano piuttosto positive: il presidente aveva proposto delle iniziative mirate al riavvicinamento dei tifosi. Una settimana dopo, allo stadio, abbiamo avuto un breve incontro con il presidente ed il direttore sportivo Volume: il numero uno del club ci aveva chiesto un appuntamento per giorno 16 affinchè potessimo discutere sulla situazione del Taranto: ci fu chiesto di realizzare un progetto sul settore giovanile, individuando tutti i vari ruoli utili. Il progetto è stato prontamente preparato, lasciando tutti gli incarichi scoperti con un suggerimento sulla persona che, secondo noi, ritenevamo essere l’ideale per competenze, esperienza e professionalità, ovvero Sergio Mezzina. Tale appuntamento, però, è saltato e rinviato, inizialmente, al 21 novembre. In quella data, il presidente ha preferito assistere alla sfida di Champions League tra Juventus e Barcellona anziché tenere l’incontro, posticipandolo di altri tre giorni. Il 24 ci giunge una chiamata poco prima dell’appuntamento dove lo stesso Giove ci comunicava che non potesse essere presente a causa di alcuni problemi di salute della moglie; a tal punto, fissiamo un ulteriore data (28/11) ma l’incontro viene nuovamente snobbato. In data 30/11, la Fondazione decide di diramare un comunicato stampa richiedendo una svolta nella gestione del Taranto e chiarezza nei progetti del presidente Giove. L’ultimo dialogo con il numero uno del club risale al 5 dicembre quando c’è stata una chiamata tra Armando Casciaro ed il presidente stesso, il quale sosteneva che la nostra nota stampa fosse stata destabilizzante per l’ambiente. Riporto le parole del presidente: “Il comunicato da voi emesso è stato destabilizzante, adesso finirò io la stagione e poi diremo a tutti che bisognerà scegliere tra Giove unico proprietario o la Fondazione Taras: sono disposto anche a portare i libri in tribunale e vedremo poi cosa fare. Avete fatto questo comunicato perché non vi è stato affidato il settore giovanile, diramando una nota stampa per ripicca”. Nei giorni scorsi apprendiamo, tramite un comunicato stampa diffuso dalla società, dell’affidamento del settore giovanile ad una società esterna: l’ennesima mazzata, e la definitiva, sul rapporto tra la Fondazione Taras e Giove stesso. In qualità di presidente della Fondazione e membro del CdA, ho inviato una PEC al presidente per richiedere le motivazioni senza avere alcuna risposta. Ad oggi, ci troviamo a dover approvare un bilancio entro il 31/12 (con la richiesta di assemblea che deve essere fatta almeno con 8 giorni di preavviso) che lo stesso Giove non ha redatto”.

Alla luce di questi motivi, la Fondazione Taras ha deciso di ritirare i consiglieri di amministrazione dal CdA del Taranto previo le dimissioni sia di Gianluca Sostegno, sia di Martino Cecere, per sfiducia totale nei confronti del presidente Giove: tali dimissioni sono irrevocabili. Strappo, tra Taranto e Fondazione, ricucibile? Da parte nostra c’è la completa disponibilità in quanto non ci sono posizione preconcette: se si farà chiarezza, si potrà ricostruire il rapporto. Ad oggi, però, non sappiamo nulla. La situazione è poco chiara e non ci piace: la modalità di subentro nel club è stata troppo rapida. Nessun imprenditore, dall’oggi al domani, senza alcuna verifica e senza affidarsi ad alcun commercialista, acquisterebbe delle quote di una società”.

Alla base di questa scelta, aggiunge Martino Cecere, la mancanza di iniziative per riportare i tifosi allo “Iacovone”: “Domenica, contro il Potenza, abbiamo affrontato un match spartiacque per la nostra stagione: bisognava realizzare qualche iniziativa significativa per riportare il pubblico allo stadio e renderlo il dodicesimo uomo in campo. Adesso, la vetta dista ben 14 punti ed, ovviamente, non c’è entusiasmo in città. Quale futuro per il Taranto? Non escludiamo un fallimento a fine stagione: un imprenditore che non verifica la situazione contabile o ha una potenza economica devastante e possibilità di risanare i debiti oppure c’è qualcosa che non mi spiego”.

Fonte: Tuttocalciopuglia.com

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