Molte volte abbiamo trattato tramite lettere di genitori e addetti ai lavori, il tema delle scuole calcio e dei talent scout nel calcio giovanile. A riportare il tema al centro del dibattito ci ha pensato un’inchiesta (in più puntate) del “Il Giorno” riguardante la sconcertante prassi di genitori e calciatori che pagano… per giocare a pallone.

Nell’inchiesta, in particolare, si contesta il fatto che i genitori dei “baby talenti” si trovino a versare talvolta una sorta di “pizzo” per far tesserare il proprio figliolo in una società dilettantistica oppure a pagare “presunti intermediari” per visiorare il proprio pargolo per inseguire il sogno di un futuro da campione.

Nell’inchiesta viene riportato uno scambio di messaggi via chat fra un mediatore romano ed una mamma. La seconda, in realtà, spera che l’individuo, presentatosi come un addetto ai lavori durante un torneo, voglia amichevolmente fare un favore al ragazzo, visto che contatta la mamma per chiedere il curriculum del baby calciatore. In realtà, messaggino dopo messaggino, emergono ben altri… interessi. Il presunto agente dice di «conoscere tantissime società, dalla serie A alla serie C», e per il sol fatto di far girare il curriculum del ragazzo fra tutti i club chiede «300 euro come spese». Nel caso in cui, poi, si concludesse un accordo, chiederà «la commissione».

La Procura Federale ha aperto i primi fascicoli d’inchiesta per vederci chiaro.
Fonte: Tuttocampo.it

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