l club rossonero – dice la sentenza Uefa – “non potrà partecipare alla prossima competizione europea a cui è qualificata”. Lo ha deciso la camera giudicante. “Il club non potrà partecipare alla prossima competizione Uefa per club a cui è qualificata nelle prossime due stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione)”, spiega il dispositivo, e il Milan sconterà la sanzione nella stagione alle porte, non disputando quindi la prossima Europa League, come confermano anche fonti del club rossonero. Al posto del Milan ci sarà la Fiorentina di Pioli.
Come si legge in una nota della Uefa, “la camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule)”. Il club sette volte campione d’Europa, potrà presentare ricorso entro dieci giorni dal momento in cui ha ricevuto la decisione. Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su Uefa.com a tempo debito, è la conclusione della nota.
E sul fronte societario le cose precipitano ulteriormente Li Yonghong ha infatti interrotto le trattative per la cessione del Milan a Rocco Commisso, e la mossa ha suscitato il disappunto del magnate statunitense di origini calabresi, come fanno filtrare fonti a lui vicine. Dietro lo stop del cinese ci sarebbe l’intenzione di restituire a Elliott i 32 di milioni di euro dell’aumento di capitale. Commisso, spiega chi gli sta vicino, è preoccupato, convinto che il club avrebbe bisogno di un azionista competente e solido per affrontare le conseguenze le decisioni in arrivo dalla Uefa.
Secondo indiscrezioni, il proprietario cinese avrebbe in questo momento fermato il negoziato manifestando l’intenzione di restituire a Elliott i 32 milioni di euro dell’aumento di capitale entro il 6 o al massimo il 9 luglio, termine oltre il qual si avvierebbe l’iter per il passaggio del Milan nelle mani del fondo statunitense, già creditore di Li per altri 303 milioni di euro, in scadenza a ottobre. Questa soluzione permetterebbe a Li di restare ancora alla guida del club e valutare nuove offerte.
Secondo le fonti vicine all’italoamericano, la proposta di Commisso prevedeva l’acquisto del 70% del Milan (Li quindi sarebbe rimasto azionista di minoranza al 30%) a fronte della copertura dell’intero debito contratto dal presidente rossonero con Elliott e 150 milioni di euro da investire subito, oltre a un progetto per la realizzazione di uno stadio di proprietà.