MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA , INTANTO LA MATERA CALCISTICA SOFFRE.
Per quanto riguarda l’aspetto calcistico ormai è evidente che la partita più importante riguarda la presentazione della fidejussione bancaria nella giornata di giovedì 17.
In mancanza di tale documento, ci sarà sicuramente la maxi penalizzazione, più la multa di 350 mila di euro, importo pari alla fidejussione stessa da presentare.
Tale operazione non è semplice,poiché nelle stagioni precedenti a quanto narrano le testate giornalistiche locali non è stato presentato o depositato nessun Bilancio.
Infatti il Bilancio è uno dei documenti che viene espressamente richiesto per poter completare tutto l’iter fideiussorio.
Con la situazione che si è venuta a creare, nessuna società finanziaria presenterà tale documento, anche se il presidente Rosario Lamberti in questi giorni è in costante contatto con diverse società per sbloccare il tutto.
Il tutto appunto deve avvenire entro giovedì 17 gennaio.
Il tempo stringe, intanto i calciatori della prima squadra ( non tutti), non avendo ricevuto le mensilità arretrate, hanno presentato istanza di svincolo davanti al Collegio Arbitrale della Lega Pro.

Mancano pochi giorni all’inaugurazione dell’anno di “Matera Capitale della Cultura 2019”, con tutto il fermento, le speranze, le condivisioni comunitarie di un’intera regione quella lucana, ma anche di noi pugliesi, vicini di casa, attratti da questo evento che cambierà in maniera netta e definitiva il volto della Basilicata, ma più in generale del Sud.
Niente sarà più come prima, il riscatto sociale ed economico è appena iniziato.
La grande attesa sta per finire, un lavoro durato più di 5 anni,; rimane il grande rammarico per noi salentini per la mancata designazione di Lecce, che con tutto il rispetto è forse, anzi senza forse , in questo caso c’è lo concederete un sano pizzico di campanilismo poiché siamo un po’ di parte non avrebbe sfigurato all’appuntamento.
Lecce è sontuosa, il barocco che avvolge l’anima di chi la visita, Lecce è Città di frontiera a metà tra il mare Adriatico che guarda ad Est, e lo Ionio con i suoi tramonti mozzafiato, il mare cristallino tanto da aver ispirato la coppia Mogol- Battisti negli anni settanta a scrivere la famosa canzone “ Acqua azzurra, acqua chiara”.
Il Comitato promotore composto dal Sindaco di allora Paolo Perrone, dal presidente della Camera di Commercio sempre di allora Alfredo Prete,dal direttore di canditatura Raffaele Parlangeli ed il direttore artistico Airan Berg aveva proposto le “otto utopie”:

-DEMOCRAtopia
Modello per la partecipazione democratica, amministrazione & governante
POLIStopia
Modello per il benessere sociale, l’inclusione & l’accessibilità

EDUtopia
Modello per la conoscenza attraverso una rivoluzione nel sistema dell’istruzione
TALENtopia
Modello per la valorizzazione del potenziale umano & gioventù
PROFItopia
Modello per nuovi modi di fare economia, lo sviluppo di posti di lavoro & cooperazione
ECOtopia
Modello per la autosostenibilità, l’ambiente & l’umanizzazione della medicina
ESPERIENtopia
Modello per nuove forme di viaggio, turismo & interazione
ARTopia
Modello per la creazione artistica & ruolo degli artisti nell’innovazione sociale
Lecce meritava perché è una città completa, piena di stimoli, di competenze ed interessi, ricca di patrimonio artistico,culturale e multiculturale, nonché città dell’estremo sud-est, capoluogo della terra di confine.
Va bene, è andata così cantavano anni fa i Dirotta su Cuba, ce ne siamo fatti una ragione.
Onore a Matera, città particolare morfologicamente parlando con i suoi “Sassi”; contenti lo stesso noi salentini perché alla fine ha vinto una città meridionale, nostra vicina di casa.
Soltanto Dio lo sa quantonoi meridionali abbiamo bisogno di avere un rilancio non solo dell’immagine dei nostri territori, ma anche dell’occupazione e del rinnovamento infrastrutturale.
Onore a Matera ed ai materani e lucani tutti, Viva Matera.
Buon Anno all’insegna della “Cultura” con la C maiuscola.

Intervento del direttore Paolo Verri sulla capitale della cultura europea
Il direttore generale della Fondazione Matera – Basilicata 2019 alla vigilia dell’evento inaugurale del 19 gennaio racconta impressioni, ansie e speranze di un evento epocale per il Sud.
Una veduta di Matera con le luminarie costruite dai cittadini
1) Il nome di Matera in ogni lingua, in ogni carattere, in ogni magazine di cultura e di viaggi.
2) Centinaia di materani che si precipitano a chiedere un pass per entrare nel Sasso Caveoso.
3) Uno dei più importanti artisti al mondo, novello Leonardo, che pensa alla gravina di Matera come suo luogo prediletto e applica la strategia dei ragni per collegare la Murgia con la Civita.
4) Uno showman che confessa che il suo primo lavoro fu proprio qui, e che è onorato di condurre la cerimonia inaugurale per questo motivo.

5) Musicisti che da tutta Europa lustrano i propri abiti da sera per farli splendere nella notte, incerti se pioverà o brilleranno le stelle.
6) Una cantante che vorrebbe venire e che viene bloccata dal regolamento del Festival di Sanremo, mentre la propria casa discografica la vorrebbe sul palco di san Pietro Caveoso.
7) Il più famoso tenore italiano che medita sulla Festa della Bruna, convinto che le parole di San Paolo siano ancora le più attuali.
8) Il presidente della Repubblica Italiana che il giorno prima della cerimonia inaugurale si reca a Berlino a parlare del nostro progetto culturale insieme al presidente della Repubblica tedesca.
9) Uno dei più stimati architetti italiani che finalmente sfata una falsa leggenda sui treni a Matera.

10) Un commissario europeo ungherese che vorrebbe rimanere ma è costretto a partire per convincere il suo premier fortemente antieuropeista che la cultura è centrale nelle politiche europee.
11) Un grande studioso di sviluppo culturale che sceglie il 2019 come test per capire le ricadute neurologiche di un gesto d’artista.
12) I primi tre gruppi industriali italiani che decidono di investire su una piccola città del sud e ti chiedono di tenere fermo il catalogo per inserire i propri marchi.
13) Gli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto riaperti e capaci di raccontare la storia di un intero continente.
14) Un anziano signore giapponese che convince le più famose aziende della sua nazione a offrire una cena in onore del sindaco di Matera nell’ambasciata italiana di Tokio.

15) Le città di Matera e Potenza che si alleano per un obiettivo comune.
16) Una mamma che decide di trasferirsi con il figlio manager culturale in una città in cui non era mai andata prima.
17) Il proprio nome su Esquire.
18) Il termine ‘cittadino temporaneo’ che entra in uso e forgia una nuova idea di turismo a livello nazionale ed europeo.
19) Un sindaco che ha vinto il titolo di capitale europea della cultura che perde le elezioni, viene messo a lato della partita che aveva magistralmente condotto e che alla fine viene richiamato come presidente factotum senza il quale il progetto non potrebbe mai essere completato.

Sono queste le prime diciannove cose che mi vengono in mente quando devo ricapitolare cosa di straordinario mi è successo lavorando otto anni a Matera. Ma potrei citarne altre 2000, e arrivare anche in questo caso al 2019. Che, come sempre, è arrivato di sorpresa, mi ha colto alle spalle, mentre percorrevo via Lucana, ancora una volta lontano dalla mia famiglia, divisa fra Matera, Roma e Torino. Sono stati anni bellissimi, che mi hanno fatto dimenticare un grande delusione toccatami nella città in cui sono nato, cresciuto e in cui ho fatto le cose migliori. Come una moglie in seconde nozze, Matera mi ha accolto tra le sue braccia mentre mi leccavo le ferite e mi ha dato enorme libertà di azione.

È stata una palestra straordinaria di sperimentazione e di narrazione, un pianeta a se stante che a poco a poco abbiamo collegato al resto del mondo, tra il sospetto di alcuni intellettuali locali e l’ammirazione di decine di città della stessa taglia e con lo stesso potenziale destino. Come sempre, ho l’impressione di aver imparato molto di più di quanto ho portato in dote. Anche, di aver fatto molto di meno di quanto avremmo potuto, se solo a un certo punto la mania tutta italiana di buttare all’aria la governance di un territorio non ci avesse costretti a ripartire da zero. Ma le storia non si fanno mai ‘per ipotesi’. Sono grato – oltre alla mia famiglia – soprattutto ai miei colleghi di aver accettato di vivere tutti questi anni il metodo della ‘ricerca della felicità’. Da fuori, chi ci ha guardato spesso ci ha visti come una squadra anche fin troppo coesa.

Eppure quasi nessuno di noi si conosceva prima, e ora siamo tutti molto amici. È questo quanto è straordinario in questa storia, una grande amicizia collettiva e l’amore incondizionato per una città. Tutto il resto è sano lavoro. Ora si comincia. Buona capitale europea della cultura a tutti. Grazie, Matera!

Intervento tratto dalla testata” Repubblica” redazione di Bari.

Programma giornata inaugurale.
19 gennaio
Cerimonia d’apertura di Matera Capitale Europea della Cultura
La Cerimonia d’apertura si dividerà in 5 momenti principali.
1_Open Sounds / Cava del Sole ore 10:00
Dalle ore 10:00 tutti gli spazi di Cava del Sole saranno inaugurati. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare all’inaugurazione della Cava del Sole che sarà accompagnata dalle sinfonie e dagli inni di tutta Europa. Open Sounds sarà dedicato all’esibizione della prime 14 bande, 7 lucane e 7 europee. Sul palco, insieme ai conduttori Filippo Solibello di Radio 2 e Doris Zaccone di Radio Capital, entrambi di origini lucane e conduttori della giornata nel “Meno Uno” il 19 gennaio 2018, ci saranno la banda di Matera e quella di Plovdiv, le due città Capitali Europee della Cultura 2019.
La Cava del Sole sarà aperta al pubblico dalle 9:30 alle 11:30 e non potrà essere raggiunta con mezzi propri, bensì con le navette disponibili dalle ore 9.00 (ultima partenza 10.45) dalla zona Paip 2 (zona mercato) e da piazzale Aldo Moro.
02_Open City / Rioni di Matera a partire dalle ore 13:00
Borgo La Martella (Teatro Quaroni), Serra Rifusa (Parrocchia Maria Madre della Chiesa), Villa Longo (Associazione Anziani Uniti di Matera), San Pardo (Guinness Pub), Piccianello (Scuola Primaria Marconi), Spine Bianche (Parrocchia S. Pio X), Serra Venerdì (Scuola Primaria Pascoli plesso Nitti), Lanera (Scuola Primaria Padre Giovanni Semeria), Cappuccini (Caritas), Agna-Le Piane (Casino Padula), San Giacomo (Scuola Bramante Piazza degli olmi).
I musicisti animano Matera e vengono accolti dai cittadini nei Rioni della città in un grande momento conviviale. La città si fa casa: l’intera cittadinanza accoglie le bande e apre le porte di abitazioni, scuole, parrocchie, sedi di associazioni. Grazie al sostegno di Coldiretti verranno preparati oltre 5000 piatti di crapiata, uno dei pasti tipici di Matera, da distribuire ai musicisti.
03_Open Lights / Sasso Barisano, Sasso Caveoso e Piazza del Duomo dalle ore 16:30
Al calare del sole il Sasso Barisano si animerà di migliaia di luci rivolte verso il cielo. La cerimonia si sposta tra il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e Piazza Duomo. Al calare del sole il Sasso Barisano, come una meteora, riluce di migliaia di lumini grazie al progetto “Matera Cielo Stellato” di Francesco Foschino con l’Associazione “Scorribande Musicali”. Da piazza Duomo risuonano le voci di due cori polifonici materani ed evoluzioni acrobatiche della Compagnia dei folli mentre nel Sasso Caveoso le installazioni tecnologiche di Lumen/Social Light fanno da contrappunto.
04_ Open Show / San Pietro Caveoso dalle ore 18:50 – 19:55
Dalle 18:50 in Piazza San Pietro Caveoso le bande si esibiscono coordinate da un ospite d’eccezione, Stefano Bollani. Durante la diretta Rai condotta da Gigi Proietti, sul palco si alterneranno ospiti nazionali e internazionali dopo il saluto istituzionale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A seguire ci sarà lo spettacolo di fuochi pirotecnici.
Soltanto per questa parte della cerimonia per motivi di sicurezza e per consentire il regolare svolgimento della diretta Rai, l’accesso all’area dei Sassi sarà consentito attraverso specifici varchi grazie a un apposito pass (max.3000) che sarà distribuito fino al 12 gennaio dalle ore 9:00 alle ore 19:00 presso gli Uffici della Prefettura (via XX settembre). Non sono tenuti a munirsi di pass i residenti dell’area Sassi e gli ospiti di alberghi/b&b/case vacanza ubicati nei Sassi. L’accesso al Sasso Caveoso ai cittadini muniti di pass sarà consentito dalle ore 15:30 alle ore 17:30.
05_Open Future / Via Ridola – via del Corso – Piazza Vittorio Veneto – Piazza San Pietro Caveoso dalle ore 20:00 alle 24:00
La sfilata si propaga dai Sassi nei vicoli, nelle strade, in cielo e nei locali, con performance di artisti nazionali e internazionali. La gran parata di 2019 musicisti sfila per le vie della città: da via Ridola, a via del Corso, fino a Piazza Vittorio Veneto. La gran parata di 2019 musicisti guidata da alcuni cavalli luminosi della compagnia Quidams, sfila per le vie della città, da via Ridola, a via del Corso, fino a piazza Vittorio Veneto dove ci saranno gli artisti della Trans Express.
Dalle 17 alle 24 sarà garantito tutto il giorno un servizio navetta continuativo dalle 17 alle 24 dalla Zona Paip 2 a Piazza Matteotti.
Club, bar e locali pubblici ospiteranno dj set, musica live e performance durante tutta la notte. La cerimonia d’apertura del 19 gennaio culminerà in una splendida parata che il giorno seguente vedrà le bande europee esibirsi in tutti i comuni della regione.
Dalla miseria alla cultura, il lungo cambiamento della Basilicata.
Nell’estate del 1950 Alcide De Gasperi visitò la Basilicata, a Matera entrò per “esplorare” alcune grotte.
Coabitavano in promiscuità uomini e bestie,dormivano in dieci in un lettone di frasche, nel buio si spalancavano le fogne. Ne era rimasto inorridito. Prima di partire tenne un comizio in piazza Vittorio Veneto, disse che lasciava Matera con un impegno concreto, realizzare 480 appartamenti in città e 800 in provincia,che avrebbe avviato la Riforma Fondiaria.
Nel giro di tre anni l’Unrra Casas realizzò i borghi di La Martella, Lanera, Spine Bianche, Venusio.
In quegli anni Adriano Olivetti scese con Quaroni, Volponi, Pampaloni, affianco con il Governo realizzò biblioteche, corsi serali di alfabetizzazione e i centri di avviamento professionale di “ Comunità” e aprì il cancello di Ivrea ai lavoratori lucani.
I “ Sassi” vennero progressivamente abbandonati, diventarono una sorta di purgatorio di fantasmi all’interno di città in fuga, una metafora urbana della grande visione che la Lucania, il Sud e il mondo intero avevano subito e vissuto tra feudatari e servi della gleba.
Molto lentamente avrebbe fatto capolino, insieme al cinema che usava Matera come set naturale, una classe sociale di professionisti che si sarebbe sostituita ai contadini.
Si aprirono studi di architetti, avvocati, pizzerie e pub quasi a dare corpo ai sogni di quei coraggiosi fondatori del centro culturale “ La Scaletta”, i Corazza,Manno, Rizzelli, Guerricchio che con le loro opere di scultura e disegno avevano fatto filtrare al mondo l’immagine dei “ Sassi” come museo a cielo aperto della vita e della civiltà contadina.
Cronache di tempi lunghi, come ne scrisse Marcello Fabbri, cronache che passano attraverso i reportage di Cesare Brandi per il “ Corriere della Sera” sulle ricchezze del Sud; Il Gargano, il romantico pugliese, i castelli di Melfi e Lagopesole, il barocco di Lecce.
Tempi lunghi e passi lenti, per giungere al momento in cui Pietro Laureano sarebbe riuscito a far riconoscere i “ Sassi” quali patrimonio Unesco e ad avviarne un difficile recupero.
decreto franceschini approvazione selezione finale Matera ECOC
DossierMT2019_openfuture_ita

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