Tra società saltate in corso, riduzione delle punizioni, sentenze pendenti e di conseguenza classifiche incerte, questo Campionato si sta rivelando un tormento, in grado di rovinare la facciata di un intero sistema. Unitamente alle denunce di svariati tecnici tra cui Scarlato, Tiribocchi e Negro che sostengono che se si vuole allenare in C, si deve portare uno sponsor. Rimane solo l’auspicio di un cambiamento reale promesso da Gravina per ridare attendibilità alla Lega Pro, ma c’è anche da rifare l’organismo del calcio professionistico, problema peraltro già presente in passato. Proclamate norme più rigorose per l’ammissione ai campionati, accertamenti più rigidi sulle società, una black list sui dirigenti farfalloni. Lo scopo rimane quello di convalidare la Serie A a 20 squadre (c’è chi spinge per 18), diminuire la B a 20 e recidere a 40 l’organico della C, ma di certo non si può tener esclusa la Lega Dilettanti. Negli ultimi 15 anni in Serie C sono fallite 155 società, 29 solo nei recenti quattro anni. Bisogna cambiare anche il sistema delle seconde squadre , di cui la formula odierna si è rivelata non funzionante, trovando solo il favore della Juventus. Ora al timone della Serie C c’è Francesco Ghirelli, che nel 2010 è stato direttore generale e poi segretario della Lega Pro. Magari sarà la volta buona.

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