C’è un mix di elementi: il profumo del terreno di gioco, la musica nelle orecchie, l’impegno delle squadre in gioco e la birra fresca sulle tribune. Ma c’è soprattutto politica, aggregazione e resistenza nel campionato di calcio antirazzista che da dieci anni si gioca nel Salento e che quest’anno ha deciso di parlare di sé in un libro: “Un calcio al razzismo. No racism cup: dieci anni di antirazzismo nel Salento” pubblicato da BePress. La presentazione del volume si è tenuta ieri sera al centro culturale “Crocevia” a Lecce. Il libro ha voluto ricreare, tramite scritti e documentazione fotografica, gli ultimi dieci anni di questa avventura. Tutto ciò attraverso le dichiarazioni di chi l’ha vissuta, tra cui organizzatori, partecipanti e tanti amici e collaboratori del progetto. La No Racism Cup è diventato un appuntamento costante delle estati nel Salento che in diverse tappe ha creato una realtà solida. Un progetto capace di esprimere sensibilità sociale, molto sentito nel Salento e al di fuori. Nel corso del tempo, il collettivo ha intersecato anche altre lotte come quella dell’approdo del gasdotto Tap a Melendugno. Questo invece, è un evento nato dal basso e ricostruito attraverso le parole di chi l’ha vissuto da tutta Italia. 10 anni non sono solo un punto d’arrivo, ma anche una realtà aggregativa cosciente che utilizza l’amore per il calcio come catalizzatore. Nel resoconto di questi nove anni (il decimo sarà in estate a Uggiano La Chiesa), troviamo i ragazzi che montando il palco sotto il sole di agosto, hanno stretto amicizie e aperto nuovi modi di sentire tra persone che si conoscevano poco o niente affatto. Al palco è rivolto un intero paragrafo in quanto unisce socialmente da dietro, da prima degli eventi, da dopo, quanto si è giunti al termine e bisogna smontare. La musica è un altro componente fondamentale, utilizzata come mezzo per trasmettere messaggi diretti e che abbraccia diversi generi come hip hop, punk, hardcore, ska. L’importante insomma, è stare insieme e divertirsi. I tanti gruppi che hanno preso parte a ciò sono menzionati nel libro. Nel volume sono presenti tra l’altro anche le illustrazioni di Be Folko (Matteo Rizzo). Una splendida dichiarazione di un Salento che si impegna a creare una società più ospitale e inclusiva.

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