In merito alle attuali vicissitudini societarie del Gallipoli Football 1909 pubblichiamo la replica per mezzo stampa del portavoce della cordata intenzionata a rilevare il Gallipoli Football, Oreste Scorrano, alla luce delle dichiarazioni di Giorgio Della Ducata.

“Mi sono interessato alle sorti del Gallipoli nel momento in cui si vociferava di un vicino fallimento. Ho contattato i miei sponsor principali che da anni mi supportano negli eventi sportivi da me organizzati e ho chiesto loro disponibilità liquide per dare vita ad un progetto di alto livello. Le loro risposte, in un primo momento sono state titubanti ma poi, grazie al mio perseverare, le somme erano pronte ad essere messe sul piatto qualora si fosse chiusa la trattativa”.

E ancora: “Voglio precisare che sono stato scelto per meriti sportivi. Quindi, a chi mi dice ‘Ti hanno messo in mezzo’, rispondo che non è vero. Abbiamo pianificato insieme ai miei soci il tutto e mi sentivo tranquillo e pronto ad affrontare questa nuova esperienza, per congiungere le mie attività podistiche con quelle calcistiche, perché, si sa, a Gallipoli non ci sono posti sicuri per correre senza alcun rischio e quindi, pensando ad un progetto di raggruppamento di più sport in un’unica struttura, rientrava anche il Gallipoli Football”.

In merito alle dichiarazioni di Della DucataScorrano afferma: “Il contratto mandato (per la fornitura di materiale tecnico di prima squadra e Juniores, ndr)dall’amico Giorgio Della Ducata c’è ma risale al 4 luglio 2019, quindi oltre il termine del 1° luglio entro il quale ci aspettavamo una risposta. Tale contratto, poi, è cambiato quattro o cinque volte, prima vocale, poi scritto via mail. Nella riunione del 27 giugno, convocata per trattare le sorti del sodalizio giallorosso, innanzitutto non si è presentato il sig. Costantini, che ne è il presidente ma che non ho mai avuto il piacere di conoscere, così come non si è presentato nessun altro socio se non l’amministratore, il sig. Buccarella, e il dimissionario dirigente Della Ducata. Buccarella ha precisato che non c’erano più le disponibilità economiche per portare avanti il Gallipoli e che, quindi, lui non poteva in alcun modo facilitare la trattativa in merito alla nostra richiesta di pagare il fido bancario e la controversia tra la società e il Montefiore. A questo punto Della Ducata – che in un primo momento non voleva partecipare a quella riunione ma che fui io a chiamare, dicendogli ‘Vieni così senti con le tue orecchie’, visto che non era a conoscenza di quasi nulla in merito al deficit di bilancio della società, perché lontano per motivi di lavoro – ha proposto alla cordata una sponsorizzazione personale non economica, una sponsorizzazione materiale che prevedeva la fornitura di abbigliamento per la prima squadra e per la Juniores per tre anni, materiale che lui ha a costo zero! Lui stesso poi chiedeva la gestione del settore giovanile per pagare il fido bancario di 27mila euro, in modo tale che avrebbe potuto darci i 600 euro al mese per ripianare il debito che ha una rata di 800euro. La quota mancante di 200 euro non si capisce chi l’avrebbe dovuta versare. Quindi, sì, era un’imposizione: Se mi dai ti do, se non mi dai non ti do. Questa la formula, perché lo stesso riteneva che il debito bancario non era solo suo, ma di tutti, e quindi lui, come soluzione, avrebbe avuto solo questa”.

Continua Scorrano“Se noi avessimo preso il Gallipoli, il settore giovanile sarebbe stato del Gallipoli stesso. Avevamo lasciato intendere di voler prima chiudere la trattativa, e poi dare applicazione ai vari accordi che, per carità, non erano inaccettabili. Sta di fatto, però, che l’introito del settore giovanile sarebbe stato del Gallipoli e che non avremmo avuto bisogno di nessuno che avesse raccolto i soldi e che avesse pagato la rata, tenendosi la rimanenza per la gestione del settore giovanile stesso. Lo avremmo fatto da soli. C’è poco da stupirsi, allora, o da rammaricarsi. I debiti tributari che si sono riportati nel corso degli anni, ci sono ancora. Sono stati bravissimi ad abbassare l’importo e a versare qualche rata, meriti che diamo all’attuale società, ma bisogna chiarire che non sono stati pagati, euro per euro, tutti i debiti. Non è così: dai bilanci vecchi, la gestione aveva solo 10mila euro di debito e non 150mila. Poi, non lo so, c’è tanta confusione su quelle carte che è impossibile capire cosa c’era, cosa c’è e cosa ci sarà”.

La chiusura: “Riguardo al sig. Costantini, forse non si è capito che bisogna interfacciarsi con me, che Barone non vuole prendere la squadra. La squadra, se la si prendeva, la prendevo io. Noi eravamo realmente interessati, ora non lo siamo più, io in primis. Vi auguriamo il bene e un roseo prosieguo di stagione per il bene del Gallipoli. Con questa ultima dichiarazione mi defilo da portavoce e dal ruolo di presidente che mi si voleva assegnare. Voglio chiudere tutte le polemiche e le sceneggiate che si stanno facendo sui social, stiamo infangando un nome che ha una storia, della quale qui nessuno è degno di parlare, se non chi, veramente, ha fatto quella storia. E nomi noi li conosciamo bene!”.

Oreste Scorrano

Fonte. SalentoSport.

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