Resiste il record italiano di Donato Sabia nei 500 metri. A Davide Re non riesce il tentativo di superare dopo trentasei anni la migliore prestazione italiana (1:00.08) dell’indimenticabile mezzofondista lucano, scomparso nello scorso aprile. Il primatista azzurro dei quattrocento metri non fa meglio di 1:00.30, sulla pista che ospita i suoi allenamenti, a Rieti. Il 27enne ligure delle Fiamme Gialle, scortato dall’altro quattrocentista compagno di club Michele Tricca nei primi trecento metri, onora comunque, a modo suo, con il suo carisma, la memoria del due volte finalista olimpico degli 800. Non senza un pizzico d’amarezza, certamente, per l’assalto non andato a buon fine: “Avrei dovuto osare di più, sono contento soltanto a metà – le sue parole all’arrivo – Il tempo è comunque buono, anche se il mio miglior tentativo resta l’1:00.27 nel 2018: sicuramente ci riproverò. L’obiettivo di oggi, oltre a scendere sotto al minuto, era ricordare il compianto Sabia e far parlare di un pezzo di storia dell’atletica italiana, e di una figura che tra la mia generazione era poco conosciuta: la missione è compiuta”. Proprio nel giorno in cui il Comune di Potenza, peraltro, ufficializza che sarà intitolato a Donato il campo scuola di Macchia Romana. È un pomeriggio speciale anche per Rieti e per il suo stadio Raul Guidobaldi, culla di otto record del mondo e di un movimento giovanile tra i più vivaci da sempre: sessanta le candeline su cui soffiare, sessanta come gli anni che sono passati dall’inaugurazione del 23 luglio 1960. È l’occasione per il presidente della FIDAL Alfio Giomi di ringraziare Sandro Giovannelli, il guru di Rietimeeting, 45 anni di trionfi e primati, e Bernardino Morsani, artista-allenatore di fama internazionale: “Omaggiamo due grandi personaggi. Grazie per quello che avete fatto, a nome dell’atletica italiana”.

RANDAZZO 10.32 – 8,12 nel lungo, e sì, lo aveva annunciato proprio ieri ad Atletica TV: “Abbiamo lavorato tanto sulla velocità di base”. Si è visto a Rieti: Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) abbatte di due decimi il primato personale dei 100 metri siglato lo scorso anno e scende a 10.32 (+0.7), un crono che è quasi da velocista puro, prestazione che va letta con ottimismo in prospettiva salto in lungo. Sul rettilineo del Guidobaldi, sette giorni dopo l’8,12 sulla pedana di Savona, il 24enne catanese allenato da Andrea Matarazzo compie progressi anche nello sprint, piace soprattutto nella fase lanciata dopo una partenza da aggiustare, e si mette alle spalle il bulgaro Petar Peev, 10.50, e Nicholas Artuso (Fiamme Gialle), 10.55. “È stato un ottimo test in vista del lungo – il commento di Randazzo – sapevo che potevo valere il personale… ma da quello a correre 10.32 ce ne passa! È normale, quindi, che io sia molto felice. Adesso bisognerà gestire questa velocità in pedana e cercare di sfruttarla il più possibile, a partire dal 1° agosto a Trieste”.

HOOPER 11.35+23.27 – Da quattro anni non andava così forte sui 100 metri, ma questo lo si era già capito con l’11.45 delle scorse settimane. Oggi la conferma: Gloria Hooper (Carabinieri) fa ancora meglio e si spinge fino a 11.35 (+0.9), a un solo centesimo dal proprio limite di 11.34 che risale al 2016. La primatista italiana della staffetta 4×100 chiude praticamente spalla a spalla con la finalista mondiale dei 200 metri, la bulgara Ivet Lalova-Collio, prima al traguardo in 11.31. Il pomeriggio di face-to-face con Lalova, per Hooper, prosegue anche nei 200 metri: anche qui a comandare è la bulgara (23.24, +0.8), ma la campionessa italiana della specialità sigla lo stagionale con 23.27, e sulla sua scia cresce pure nei 200 un’altra delle staffettiste azzurre da primato a Doha, Anna Bongiorni (Carabinieri) che può gioire per il primato personale di 23.31 a una settimana dall’11.30 di Savona nella distanza più veloce.

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