Nell’azzurro vivo e intenso di Livigno sta sbocciando la stagione di Yeman Crippa. Circa 600 km nelle gambe in quattro settimane, macinati sulla pista in altura ai 1816 metri ma anche tra i sentieri e le ciclabili della perla alpina, per non rassegnarsi a un 2020 senza Olimpiadi ed Europei, bensì ricco di nuovi bersagli da infilzare e confini da spostare: “Ad aprile ero un po’ demoralizzato per i rinvii, adesso sono super motivato. E prontissimo a gareggiare”, annuncia il primatista italiano dei 10.000, ottavo al mondo a Doha. Il piano c’è: martedì prossimo, il 28, l’esordio a Cles (Trento) per un primo test nei 1500 metri, poi un’altra galoppata su questa distanza a Rovereto il 5 di agosto, quindi il doppio appuntamento con i 5000 metri, a Montecarlo il 14 agosto in Diamond League e a Ostrava (Repubblica Ceca) l’8 settembre, per provare a superare dopo trent’anni il record italiano della leggenda Totò Antibo.

Per il mezzofondista azzurro delle Fiamme Oro, 23 anni, doppio bronzo d’Europa (nei 10.000 a Berlino 2018 e nel cross a Lisbona 2019) sono gli ultimi giorni di stage in altura: “Non pensavo sarei stato così bene – racconta – qui a Livigno c’è tutto quello che serve per allenarsi al meglio, ma anche per staccare la spina, distrarsi, fare un giro. C’è vita. Colazione dalle 7.45, in pista o sui sentieri dalle 10.30 per un paio d’ore, quindi il pranzo, massaggi, un po’ di riposo, e di nuovo alle 17.30 di corsa per la seconda seduta d’allenamento giornaliera. Abbiamo doppiato quasi sempre”. La compagnia era ottima, quella del team d’allenamento orchestrato da Massimo “Pego” Pegoretti, con Mohad Abdikadar (Aeronautica), Yassin Bouih (Fiamme Gialle), Elena Bellò (Fiamme Azzurre), David Nikolli (Cento Torri Pavia), oltre al bronzo europeo delle siepi Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) e agli altri azzurri della fatica che fanno tappa a Livigno per il raduno estivo in quota.

Bouih (alias “Buio.”, provate a cliccare su Spotify per ascoltarlo in versione rapper con l’ultimo singolo “Passa”) sarà lepre speciale per Crippa nel debutto di martedì a Cles: “Mi lancerà nei primi 500-600 metri – spiega Yeman – sarò insieme ad Abdikadar e Nikolli, lo considero un primo test perché in pista non gareggiamo da tanto, quindi mi serve per prendere riferimenti nei 1500 metri, puntando magari a un 3:40 o qualcosa in meno. Poi però punterò al personale il 5 agosto a Rovereto: per prima cosa devo aggiornare il 3:37.81 dell’anno scorso a Rabat”. Gli allenamenti cronometrati nei 600, negli 800 e nei 1200 a Mezzolombardo (Trento), in giugno, prima di salire in altura, promettono bene: “Ho corso intorno a 1:48.6 gli ottocento – fa sapere Crippa – considerato che il ‘mio’ è 1:50.16 è un bell’andare. In quarantena ho lavorato di più sulla parte veloce, ma non mi aspettavo di riuscire a correre così forte, perché in effetti anche noi siamo rimasti fermi per qualche tempo”.

Dopo Rovereto, il trentino che sta restituendo prestigio al mezzofondo azzurro tornerà in quota a Livigno per preparare la serata stellare di Montecarlo, dove sui 5000 è annunciato anche l’ugandese campione del mondo dei 10.000 Joshua Cheptegei, da record nei 5 km proprio sulle strade del Principato: “Credo abbia intenzione di battere il record del mondo di Kenenisa Bekele (12:37.35), o quantomeno di avvicinarsi, quindi non ci si potrà nascondere, sarà gara tirata, con le lepri giuste. È quello che cerco, non posso farmi sfuggire l’occasione. Il 13:05.59 del grande Antibo è uno dei miei obiettivi stagionali, dopo averlo mancato per un paio di secondi nel 2019 (13:07.84), e certamente sarei felice di ottenerlo già a Montecarlo, altrimenti ci riproverò a Ostrava qualche settimana più tardi”. Ma non basta. Perché c’è un altro record che Crippa ha voglia di prendersi, quello dei 3000 metri, proprietà di Gennaro Di Napoli dal ’96 (7:39.54), già messo nel mirino due anni fa con il 7:43.30 della migliore prestazione italiana under 23. Dove, come, quando, è ancora da decidere.

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