Serata da leggenda per Yeman Crippa a Ostrava (Repubblica Ceca). Dopo trent’anni cade il record italiano dei 5000 metri: l’azzurro corre in 13:02.26 e migliora il primato che dal 1990 apparteneva a Totò Antibo (13:05.59). Un record che era nell’aria, e fortemente voluto dal 23enne delle Fiamme Oro, terzo al Golden Spike alle spalle dell’ugandese Jacob Kiplimo (12:48.63) e dell’etiope Selemon Barega (12:49.08), al termine di una gara coraggiosa, tutta all’inseguimento dei migliori. Crippa si appropria del record dei 5000 dopo essersi impadronito anche di quello dei 10.000 ai Mondiali di Doha nella scorsa stagione, conclusi all’ottavo posto. È una serata magica per l’azzurro allenato da Massimo Pegoretti, che in carriera ha già vinto il bronzo europeo nei 10.000 a Berlino 2018 e il bronzo del cross a Lisbona 2019.

Sì, ci sta prendendo gusto. La classifica è la fotocopia di due giorni fa a Chorzow, in Polonia, ma quello che cambia sono i trentuno centimetri in più: Leonardo Fabbri (Aeronautica) lancia 21,27, batte di nuovo il polacco Konrad Bukowiecki (20,80) e il due volte campione del mondo tedesco David Storl (20,79) e si inchina soltanto all’oro olimpico Ryan Crouser (Usa) oggi leggermente meno bombardiere del solito (si fa per dire: 22,43 e altri tre lanci +22) e all’oro europeo Michal Haratyk (Polonia) che firma 21,65. È l’ulteriore conferma che il 23enne fiorentino può (e potrà) giocarsela con tutti i rivali europei e che può ambire a raggiungere anche i top mondiali del peso. Un dato, soltanto un numero, è sufficiente per tratteggiare la stagione esaltante di Fabbri: è la decima gara terminata oltre i ventuno metri, soglia che fino al 2019 aveva solamente sfiorato. E non è finita, c’è ancora il Golden Gala Pietro Mennea da onorare a Roma il 17 settembre. “Ero gasatissimo ma in riscaldamento mi sono sentito un po’ di gambe pesanti, polpacci contratti, sensazioni contrastanti: per fortuna sono riuscito a svegliarmi! Ogni gara sono sempre più a mio agio, ogni volta riesco a mettermi dietro qualcuno dei big che ritroverò nelle gare che contano. E sono veramente contento perché l’obiettivo principale era fare più del 20,96 di Chorzow. Ora mi riposo una settimana e poi voglio lasciare il segno al Golden Gala”. A Ostrava, per l’allievo di Paolo Dal Soglio, anche un 20,24 iniziale e quattro nulli.

Ostrava non sorride a Gianmarco Tamberi. In una giornata ventosa, con condizioni ambientali difficili per tutti, il primatista italiano dell’alto supera 2,20 e poi lascia la gara con tre errori a 2,24.

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