Gaia Tormena questa volta non ce l’ha fatta. Al campionato del Mondo Eliminator che si è celebrato oggi a Leuven, in Belgio, la 18enne valdostana, dominatrice fino ad oggi della stagione internazionale, ha colto un secondo posto inatteso. Fino ad oggi, infatti, Gaia non aveva ancora perso una gara nella specialità che la vede, dallo scorso anno, regina incontrastata. Invece, dopo un Mondiale (2019), una Coppa del Mondo (2019) e due titoli Europei (2019 e 2020), oggi l’azzurra è stata superata al fotofinish dalla francese Isaure Medde, che si laurea così campionessa del mondo 2020.
Il commento del CT Celestino: “Gaia ha fatto la solita gara di testa. Questa volta la francese è stata brava a restarle attaccata alla ruota per saltarla in volata al fotofinish. Dopo una serie così lunga di successi era inevitabile che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Peccato che questo sia successo al Campionato del Mondo.”.
Quarto tempo per Gaia nelle qualificazioni; secondo posto ai quarti che comunque gli ha assicurato il passaggio alla semifinale, vinta ancora una volta in volata. La finale è vissuta sul duello con la francese, con l’azzurra che ha attaccato già al primo giro senza però riuscire a staccare la Medde. Tra gli uomini successo del francese Titouan Perrin Ganier davanti al tedesco Simon Gegenheimer.
In scena in Turchia, sul tracciato di Sakarya, l’ultimo appuntamento iridato del 2020 con il Campionato del Mondo Marathon. A trionfare è il colombiano Leo Paez, che raggiunge il traguardo in 4 ore, 19 minuti e 50 secondi, vincendo quindi per il secondo anno consecutivo la maglia iridata. In seconda posizione Tiago Ferreira, staccato di 2 minuti e 20 secondi e seguito da Martin Stosek. Medaglia di legno e quarta posizione per Juri Ragnoli con un ritardo di 2 minuti e 17 secondi dal podio e dalla medaglia di bronzo: un vero peccato per l’azzurro, che ha dimostrato di avere carattere e di voler onorare al meglio la maglia azzurra. “Avevo avvisato i ragazzi: la gara comincia nell’ultimo giro, chi spende troppo prima poi pagherà” racconta il CT Mirko Celestino. Che aggiunge: “Al contrario delle aspettative Ragnoli ha tenuto botta, si è gestito bene e ha raccolto un ottimo quarto posto. Un risultato che per qualcuno forse non vale nulla, ma che dimostra che l’Italia c’è e dà l’anima in sella a quella bicicletta“.