Correva l’anno 2003, il Salento stava pian piano cominciando a cambiare pelle.
Una nuova politica volta alla promozione turistica del territorio sposata dalla Giunta della Provincia di Lecce presieduta dall’Avvocato Lorenzo Ria prendeva piede. Erano gli anni della creazione del brand “Salento d’Amare”, che identificava fortemente il tessuto economico, sociale,culturale e sportivo della Terra d’Otranto a quello che diveniva definitivamente il Salento, per tutti la terra del sole del mare e del vento.
Una grande occasione di promozione del territorio fu la partenza dalla Provincia di Lecce della 86esima edizione del Giro d’Italia organizzata dalla Gazzetta dello Sport.
Precisamente il 10 maggio 2003 da Lecce.
Ripercorriamo quei momenti con la pubblicazione degli articoli originali tratti da VeglieNews a cura di Vincenzo Maruccio e dalla Gazzetta del Mezzogiorno e con il video di Canale 7 a cura di Luca Zollino con immagini anche esse originali della Rai con la telecronaca di Auro Bulbarelli.

Lecce-Leuca-Lecce: 192 chilometri tra mare, paesi e campagna

Prima tappa del Giro d’Italia 2003: vetrina per il Salento

Si comincia con il Barocco: il via da Lecce. Appuntamento alle 12.50 di sabato 10 maggio sotto la colonna di Sant’Oronzo, a due passi dall’anfiteatro: è da lì che si parte con la carovana che attraverserà via Fazzi, viale Marconi, viale Lo Re prima di prendere direzione San Cesario.

Sarà una sorta di passeggiata di qualche minuto con il naso all’insù per ammirare il castello Carlo V, le ville liberty e i viali che portano fuori città. Poi la partenza “lanciata” con i ciclisti già pronti a scatti e controscatti. San Cesario è il primo comune che sarà toccato dalla corsa “rosa” con i grandi curvoni della cironvallazione. Poi il lungo rettilineo che porterà a Galatina: i grandi ulivi da una parte e le piste dell’aeroporto dall’altra. Calma piatta e niente dislivelli: difficile che qualcuno “scappi” dal gruppone.

Galatina aspetta i “girini” da corso Diaz prima che facciano il loro ingresso in piazza Dante Alighieri: qui la chiamano “la Villa” con le sue palme gigantesche che, a quell’ora, intorno alle 13, rinfrescheranno un pò i ciclisti. Poi corso Porta Luce, via De Gasperi e via Lisi prima di prendere la direzione di Noha, la frazione di Galatina da cui si andrà verso Aradeo dove verranno attraversate via Torino, via Carlo Marx e via Paolo VI. Strade larghe e lunghe per consentire al serpentone di viaggiare sicuro. Da lì a Neviano sono soltanto una manciata di chilometri: si entrerà da via Roma prima di percorrere via Umberto I e via Graziani. Cinque chilometri dopo ecco Tuglie: corso Cesare Vergine, via Paccioli, via Cavour e poi giù in picchiata verso viale Aldo Moro con una bella discesa a gran velocità verso la parte bassa del paese. Ecco le prime insidie: curve a gomito, qualche dislivello, più di un’insidia per quelli che vorranno tenere il gruppo unito. Usciti dal paese, c’è già Parabita sulla sinistra – che, però, non viene attraversata – mentre lo svincolo porta sulla strada per Alezio in mezzo agli agrumeti che, da queste parti, la fanno da padrone. Si “spacca” Alezio in due costeggiando il santuario della Lizza da qualche anno rimesso a nuovo e via a tutta velocità verso Gallipoli che già s’intravede sullo sfondo. Un rettifilo lungo cinque chilometri offre lo sguardo a scenari suggestivi. Il tratto che precede l’ospedale è quello più bello: a destra, in lontananza, la spiaggia che porta fino alla Montagna spaccata e alla scogliera di Santa Maria e Santa Caterina; a sinistra la baia Verde e la prospettiva dell’insenatura del Pizzo. Si scende verso Gallipoli passando per corso Italia e s’imbocca subito la statale 274 e la provinciale 350 per Taviano che corre parallelamente allo Jonio. La “città dei fiori” la si attraversa passando per via Regina Margherita e poi dritti verso Racale attraverso via Gallipoli e via Ugento. Si punta a Sud: ecco Ugento sul cocuzzolo di una collinetta con la salitella che metterà in evidenza i grimpeur: via Capitano Giannuzzi e via Ripamonti prima di lasciare il centro che ospita il vescovado. Questo è il territorio del Capo di Leuca, l’estrema punta dello stivale dove le campagne conservano ulivi secolari e ville ben nascoste dove vivono gli artisti provenienti da mezza Europa. Prima di arrivare a Leuca, però, la carovana attraverserà Salve (via Roma) e Morciano (corso Italia), Patù (via Giovanni XXIII, via Garibaldi, via Martiri d’Ungheria, via Veneto, via D’Azeglio, via Principe di Napoli). Ecco finalmente il mare Jonio con il suo azzurro che, a quell’ora del pomeriggio, con il sole di fronte, apparirà luminoso: si comincia la litoranea da San Gregorio ma Leuca è già lì che aspetta. Il lungomare Cristoforo Colombo corre lungo il porto, ospita le facciate delle ville d’inizio Novecento e finisce sotto il promontorio dove trovano casa il santuario e il faro: più a Sud di così non si può.

Siamo a meta tappa e c’è 1’Adriatico con il suo blu cobalto pronto ad accogliere la carovana. Oltre cinquanta chilometri con i costoni rocciosi da una parte e il mare a strapiombo dall’altra: sali e scendi, su e giù attraverso piccole località balneari dove gli scogli predominano sulla spiaggia. Niente salite particolarmente impegnative, ma per chi ama gli scatti brevi questo è il terreno ideale. Non finisce una discesa a picco verso il mare che già un’altra salita porta ad un promontorio. Gagliano del Capo, Novaglie, Marina Serra, Marittima, Castro con il suo porticciolo, Vignacastrisi, Santa Cesarea Terme con la villa Sticchi dalla cupola arabeggiante e Porto Badisco dove la leggenda dice che Enea sbarcò quasi tre millenni fa: questa la sequenza che tocca anche i territori dei comuni di Corsano, Tiggiano, Andrano e Ortelle, Minervino di Lecce. S’intravede già Otranto con la cattedrale romanica ma prima si scorge la baia delle Orte con il verde dei pini che lambisce il mare turchese: lì, sotto la strada panoramica, c’è l’ottocentesco faro della Palascìa che presto verrà recuperato e trasformato in centro di cultura. Via D’Otranto, via S.Francesco da Paola, il lungomare, via Panteleone: queste le strade della città dei Martiri che verranno attraversate dai ciclisti. Da Otranto via di corsa verso Torre dell’Orso, è la prossima meta (via Mosca, via degli Eucaliptus, via dei Platani) prima di svoltare verso l’intero con direzione Melendugno. Si passa per via Borgagne e via Settembrini prima di immettersi per la statale che porta a Calimera, la “capitale” della Grecìa Salentina. Si attraversano via Europa, piazza del Sole (quella del municipio), via Roma ed ecco ricomparire i maestosi ulivi che si fanno largo tra la terra “bruciata” dal sole. C’è una salitella che conduce a Martignano e subito dopo la provinciale che conduce a Caprarica di Lecce (circonvallazione) e a Castrì di Lecce (via Kennedy e via Indipendenza). La strada scorre sempre piano e a chi vorrà evitare il volatone finale non resterà che scattare quando il tracciato si restringe o si misura con qualche curva che offre il destro agli scatti: non facile, però, se davanti ci saranno ci saranno gli uomini di Mario Cipollini a “fare da treno”. Ecco Lizzanello (si passa dalla circonvallazione) e subito dopo Cavallino (via Lizzanello e via Foscolo) con la velocità che toccherà le punte più alte. Il ritorno sulla statale 16 vuol dire che Lecce è ormai alle porte e i viali aspettano di essere percorsi a 50 chilometri orari. Viale Alfieri, viale Marche, viale Otranto, viale Cavallotti e un tratto di viale San Francesco d’Assisi che scorreranno via in un baleno con gli sprinter già in agguato e gli spettatori assiepati dietro le transenne: forse l’ultima possibilità di tentare la sorpresa. Seicento metri alla fine prima di affrontare viale De Pietro. L’ultima curva sull’incrocio del bar Commercio e poi via con lo sprint finale: gomito a gomito per l’ultimo colpo di reni sulla linea di traguardo situata alla fine di viale Calasso. Prima di alzare le braccia davanti con l’obelisco sullo sfondo.

di Vincenzo Maruccio

E la seconda tappa parte da Copertino

Copertino e il Santo dei voli: un binomio per la seconda tappa del Giro, quella che, per un totale di 174 chilometri, si concluderà nel centro di Matera. La partenza – fissata per domenica 11 maggio, alle 13 circa – è un omaggio a San Giuseppe, il religioso celebre in tutto il mondo di cui si celebrano i 400 anni della nascita: la “carovana” si è data appuntamento a Copertino in via Amendola, davanti al castello che rappresenta uno dei manieri più belli della terra d’Otranto. A Copertino sono già tutti pronti per questo evento speciale destinato a finire nei palinsesti di tutte le tv.

Pierluigi Pando, il sindaco, è pronto a mettere la “macchina” in moto: «La gente ormai non parla d’altro e per la nostra cittadina legata al Santo dei voli questa è una vetrina unica. Da qui all’11 maggio bisognerà preparare tutto a puntino perché la popolarità della corsa “rosa” merita uno sforzo particolare: non lasceremo nulla al caso».

Il castello sarà il quartier generale e lì gli organizzatori hanno sistemato il villaggio Vip che verrà aperto sin dalle prime ore della giornata. Poi, dopo la “firma” dei ciclisti sul classico registro e il via ufficiale, la carovana si muoverà alla volta di Leverano dove saranno attraversate via della Libertà, via Caracciolo, via Canne e via Cesarea. Un percorso pianeggiante che continuerà anche quando si imboccherà la provinciale per Porto Cesareo tra una lunga serie di coltivazioni di fiori a serra dall’una e dall’altra parte della strada. Prima di arrivare sullo Jonio ecco la svolta in direzione Taranto: i ciclisti percorreranno la statale 274 raggiungendo Avetrana e gli altri comuni del Tarantino. Nel finale di tappa, prima di approdare a Matera per il traguardo, il primo grosso scoglio da superare in terra di Lucania: il gran premio della montagna a Montescaglioso, a quota 352 metri. Prima che il Giro punti decisamente verso Nord.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 8 Maggio 2003

Sabato 10 maggio 2003 guarda la prima tappa del giro d’Italia in Tv e scoprirai le bellezze del Salento (VeglieNews)

Il percorso della prima tappa del giro

Stasera in piazza Duomo saranno presentate le squadre

La serata in diretta sul canale satellitare Mediolanum Channel

Le due piazze più famose di Lecce «cantano» il Giro. E’ ormai conto alla rovescia per l’inizio della corsa rosa e, in città, fervono i preparativi.
La presentazione ufficiale delle squadre partecipanti al Giro d’Italia, in programma questa sera, alle 21, in piazza Duomo, sarà trasmessa in diretta esclusiva integralmente da Mediolanum Channel. L’evento-spettacolo sarà condotto da Andrea Mingardi (cantautore e grande appassionato di ciclismo) con Paola Rota. Saranno i corridori – e con loro il patron Carmine Castellano, Francesco Moser e molti altri nomi del ciclismo, a catalizzare l’attenzione del pubblico. La passerella dell’86° Giro d’Italia alternerà i contenuti tecnico-sportivi con momenti di spettacolo, affidati ad una Compagnia internazionale che proporrà brani musicali famosi e ad Erix Logan, l’illusionista del sabato sera di RaiUNo. Le interviste ai corridori saranno condotte da Andrea Mingardi.
La diretta di questa sera offrirà a tutti gli appassionati di ciclismo l’occasione per poter vedere tutti i loro beniamini: i corridori sfileranno sul palco e saranno presentati al pubblico in modo nuovo; i protagonisti racconteranno le loro aspettative e le speranze per la corsa a tappe. Parallelamente al Giro d’Italia Banca Mediolanum organizza spettacoli in alcune delle città d’arrivo della corsa rosa. Anche per il pubblico di Giromediolanum sono riservati dei premi: il concorso «La fortuna e il Giro» metterà in palio automobili mentre il quiz «Fausto&Gino» regalerà biciclette Moser M73.
«Aspettando il Giro», manifestazione itinerante organizzata dalla Provincia, fa tappa questa sera in piazza Sant’Oronzo, dove a partire dalle 21 si potrà riscoprire l’atmosfera tipica delle feste popolari con «Lu Rusciu nosciu» in concerto. Un tuffo nella musica popolare salentina scandita dal tamburello, dal mandolino, dal violino, dai flauti, dall’organetto, in grado di far rivivere i tempi lontani, quando non esisteva ancora la frenesia dei tempi moderni. Il gruppo proporrà un ampio e vario repertorio che comprende tutte le forme di esecuzioni musicali tipiche della tradizione popolare, dai canti d’amore alle serenate, ai canti di lavoro, di lotta e di protesta.

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