Ci sono storie per certi versi inimmaginabili, storie che accomunano persone a fatti ed eventi che rimarranno per sempre indelebili nella memoria collettiva.
Persone che nascono e crescono da famiglie diverse, in contesti diversi, magari anche con idee e caratteri opposti, eppure sono identità che sono destinante per uno strano gioco del destino a cambiare il corso di una storia a volte già scritta in apparenza.
Volti che si ritrovano a condividere un percorso umano che si trasforma in un vortice di passioni,,amicizie vere,condivisioni del vivere quotidiano.
Questa è la storia di Roberto Mancini da Jesi in provincia di Ancona e di Gianluca Vialli da Cremona.
Entrambi calciatori degli anni ’80 e ’90, il primo dalla tecnica sopraffina il classico n.10, il secondo attaccante d’area con il goal nel sangue.
Formavano una coppia solida, plasmata e ben assortita, li soprannominavano i ” gemelli del goal”.
Faranno le fortune della Sampdoria vincendo lo scudetto nella stagione sportiva 1990/91.
L’Italia capitanata da Giorgio Chiellini che ha battuto ai calci di rigore l’Inghilterra per 4-3 nella finale di Wembley laureandosi Campione d’Europa dopo aver giocato uno straordinario campionato europeo eliminando squdare del calibro come Belgio e Spagna, incarna lo spirito della coppia Mancini-Vialli.
L’essenza di questo sport come per tutti gli sport di squadra è l’importanza del collettivo.
Il noi viene prima dell’io,l’interesse generale prima di quello personale, così di vince, così si va lontano.
Quando noi italiani riusciamo a fare squadra, non c’è ne per nessuno.
Siamo tenaci,orgogliosi,altruisti ed anche la buona sorte ci da una mano.
Ecco l’Italia che ci piace, con questo valore aggiunto dobbiamo attuare il piano di rinascita e ripartenza economica e sociale per il nostro Paese.
Mancini e Vialli Docet.

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