Una civiltà delle relazioni umane che consentì al presidente della Provincia di Lecce, Lorenzo Ria nei primi anni del suo mandato ovvero di costruire una sorta di network tra i 98 Comuni che passa sotto il nome di “modello Salento”. L’idea era apparentemente semplice: valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale per far conoscere questa terra agli italiani e agli stranieri. Correva l’anno 1995. E i media italiani parlavano del Salento per gli sbarchi dei clandestini e la disfida nel collegio di Gallipoli tra Massimo d’Alema e Rocco Buttiglione. Ria riesce a prendere finanziamenti dappertutto: patti territoriali, contratti di programma, fondi comunitari. Non contenta degli stand fuori dai supermarket, la Provincia sponsorizza pure la squadra di calcio, il Lecce, con uno slogan che il presidente si precipita a registrare per paura che qualcuno glielo rubasse: “Salento d’amare”. Ovviamente ognuno fa la sua parte. Il Comune di Lecce, innanzitutto, guidato dall’ex ministro delle Politiche agricole Adriana Poli Bortone. E via via quelli minori, come i nove Comuni della Grecia salentina di cui fa parte Melpignano, 3mila abitanti di cui 500 emigrati nella regione svizzera del Sangallo.
E proprio a Melpignano, nel ’98, l’allora vicesindaco con delega alla Cultura, il funzionario comunale Sergio Blasi, s’inventa “La notte della Taranta”, un happening lungo venti giorni in cui tutti i paesi della Grecia salentina si trasformano in un grande palcoscenico musicale all’aperto: balli, melodie e serenate al ritmo inesorabile del tamburello, suoni ripescati dalla tradizione rurale del ballo della pizzica, quando le giovani contadine, sfinite da una vita di stenti e negazioni, davano di matto. La credenza popolare attribuiva quell’impazzimento alle conseguenze della puntura di una tarantola. Per le “tarantate”, così le chiamavano, c’era solo una terapia: un ballo lungo una notte con sollecitazioni visive e sonore ininterrotte che alla fine le liberava dall’incantesimo.
Così descriveva Vincenzo Santoro nel 2004 lo sviluppo degli eventi incentrati soprattutto nella promozione del territorio salentino.
A fine anno 2020 la Provincia di Lecce presieduta da Stefano Minerva ha messo in piano il rilancio del famoso marchio d’area “ Salento D’Amare”.
Unico brand per promuovere il territorio salentino anche a livello internazionale. La Provincia di Lecce lancia la sfida e accelera sul suo progetto di rilancio del marchio “Salento d’Amare”, ritenuto centrale nei processi di sviluppo locale e strategico per valorizzare l’identità territoriale, sostenere la competitività del sistema socio-economico e facilitare il posizionamento sui mercati delle produzioni e dei servizi.
Lo sport attraverso il marchio menzionato ha avuto un ruolo fondamentale in questi processi evolutivi sia in termini di conoscenza che di attrattività dei Comuni della Provincia di Lecce.
Nel 2013 “ Salento D’Amare” sostenne il giovanissimo Alessandro Nocco , 15enne tavianese astro nascente del motociclismo internazionale e pilota della scuderia italiana “San Carlo Team” quell’anno in corsa nel Campionato Europeo Superstock 600 di motociclismo.
La “Stilcasa Salento d’amare Taviano”, fu il co-sponsor e la Provincia di Lecce nella s.s. 2007/2008, la società tavianese militava in serie A2.

La sponsorizzazione della “ Maratonina Salento D’Amare” organizzata dalla Podistica Parabita.
“Salento d’amare” con il logo del ragnetto e la mezzaluna che faceva riferimento al logo “ La Notte della Taranta “ comparve sulla maglie del Lecce nel campionato di serie A s.s. 2008/2009. La Provincia investì in quell’operazione di marketing territoriale 900 mila euro.
Ma la prima comparsa su di una divisa sportiva del marchio creato dal designer leccese il compianto Giancarlo Moscara avvenne nella s.s. 2002/2003 Per le casse di Palazzo dei Celestini ci fu un impegno finanziario annuo di 450 mila euro, in serie A divennero un milione. «Sono risorse» ha precisò il presidente della Provincia, Lorenzo Ria «attinte dal capitolo del nostro bilancio dedicato al turismo. Ciò ci permetterà di continuare ad occuparci come in passato dell’ attività sportiva di base e dell’ impiantistica. Il Lecce è stato importante per far conoscere il Salento e, in questo momento di difficoltà del sistema-calcio, abbiamo deciso di non lasciare sola la squadra con un investimento che ci sarà ripagato dall’ effetto promozionale».
Anche l’editoria radio-televisiva si occupò di marketing territoriale attraverso l’uso del marchio.
Il gruppo Mixer Media (Telerama) nei primi anni dieci del duemila ideò un rotocalco SALENTO D’AMARE per raccontare il Salento, la sua storia, la sua cultura, la sua arte, la sua economia, le sue tradizioni.
L’immagine è un fattore importante che una certa località si crea, soprattutto attraverso i canali di informazione.
Il marchio d’area “ Salento D’Amare” esiste tecnicamente dal 2005.
Infatti con (delibera di G.p. n. 401 del 7 ottobre 2005) la Provincia di Lecce aderì al Progetto “Marchi d’Area – Strumenti per lo sviluppo dell’occupazione nel settore agroalimentare” con l’intento di promuovere le aziende ed i prodotti del territorio salentino; due anni dopo il Consiglio provinciale (deliberazione n. 15 del 21 febbraio 2007) approvò i regolamenti che disciplinano le modalità di adesione ed utilizzo del marchio d’area “Salento d’amare”. Nello stesso anno (delibera n. 144 del 24 maggio 2007) la Giunta provinciale ha stabilito i corrispettivi che le Aziende concessionarie devono versare per l’utilizzo del Marchio “Salento d’amare”, pari a 100 euro per l’artigianato, e 150 per tutte le altre categorie. Sono poi stati istituiti l’Ufficio Speciale Marchio d’Area Salento d’Amare e la Commissione Tecnica, rispettivamente preposti alla istruttoria ed al rilascio del parere di idoneità all’utilizzo del marchio da rendere alla Giunta Provinciale competente in ordine alla sua concessione (atto di G.p. n. 174 del 21 giugno 2007, come modificata con successiva Deliberazione G.P. n. 244 del 06.08.2007), organismi poi prorogati di 12 mesi (provvedimento n. 30 del 16 febbraio 2009, la Giunta provinciale ha prorogato i suddetti organismi per ulteriori 12 mesi a far data dalle rispettive scadenze, confermando con ciò compiti e competenze stabilite con precedente deliberazione n. 174/2007).
La cabina di regia del rilancio del marchio è in capo al presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, al capo di gabinetto Andrea Romano, è coordinata dal responsabile dell’Ufficio Governance strategica della Provincia di Lecce Roberto Serra.

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