L’1,98 saltato da Elena Vallortigara è l’acuto della giornata finale dei Campionati Italiani Assoluti di Rieti. La misura vale all’azzurra il secondo posto delle liste mondiali stagionali, alla pari con l’ucraina Iryna Gerashchenko e alle spalle dell’altra ucraina Yaroslava Mahuchikh (2,01 nella tappa Diamond League di Parigi); un risultato super, a poco meno di tre settimane dal via dei Mondiali di Eugene. La pedana dell’alto sorride anche a Gianmarco Tamberi. Il campione olimpico deve ricorrere agli spareggi per superare la resistenza di Marco Fassinotti, dopo che il conto era in pareggio a quota 2,23 (e tre successivi errori a 2,26). Alla fine, la quota di 2,26 è superata solo da Tamberi, che si laurea campione italiano non senza qualche accenno polemico in pedana (la giuria sanziona l’oro olimpico di Tokyo con il cartellino giallo per comportamento antisportivo nei confronti di Fassinotti). Fuori classifica, l’australiano Brandon Starc supera 2,26 prima di arrendersi a 2,30. Velocità sempre protagonista a Rieti: Dalia Kaddari vince i 200 metri in 22.87 (+0.6), superando Vittoria Fontana (23.24); al maschile, Diego Pettorossi taglia il traguardo in 20.54 (+1.5), resistendo al ritorno di Wanderson Polanco (20.66) e Andrea Federici (20.80). Bene anche Roberta Bruni, vincitrice nell’asta, sulla pedana “di casa”, con un buon 4,55. Segnali positivi da Larissa Iapichino, tricolore del lungo con 6,64 (+0.9), la sua miglior misura dell’anno, e Nick Ponzio, campione d’Italia nel getto del peso con 21,34 (positivo anche Leonardo Fabbri, in crescita a 20,47). La due giorni del Decathlon premia, come da pronostico, Dario Dester: per lui, ancora una volta più di 8000 punti (8020 per la precisione) a certificare la supremazia nella specialità. Questi i parziali del neocampione italiano: 10.76; 7,41; 13,94; 1,93; 48.04; 14.55; 41,12; 4,90; 55,67; 4:40.78).

Daisy Osakue porta a casa il titolo del disco con un miglior lancio di 63,24, circa un metro e mezzo di progresso rispetto al primato stagionale, e 42 centimetri di ritardo rispetto al primato personale datato 2021. Progressi per Ayomide Folorunso nei 400hs: il 54.60 che le assegna il titolo nazionale è il nuovo limite personale, a soli sei centesimi dal primato italiano di Yadisleidy Pedroso. Al maschile, lotta fino all’ultima barriera tra Mario Lambrughi e Jose Bencosme, finiti nell’ordine, 49.22 contro 49.59. Alice Mangione si conferma regina del giro di pista: stabile sul terreno dei 51 secondi, la siciliana fa suo il titolo nazionale in 51.65. Edoardo Scotti si prende la maglia tricolore dei 400 metri con 45.69, davanti a Vladimir Aceti (45.91) e Davide Re (45.99), ma l’attenzione è tutta per Alessandro Sibilio, atteso all’exploit e invece costretto al ritiro dopo poco più di 200 metri di gara per il riacutizzarsi dell’infortunio che lo ha tenuto al palo per buona parte della stagione. Chiara Rosa vince con 16,26 l’ennesimo titolo nazionale del getto del peso (il trentesimo della sua lunga carriera) e saluta l’atletica leggera, accompagnata dall’abbraccio di tutte le compagne di pedana. Il ritmo tattico della prima parte di gara lancia Eloisa Coiro verso il gradino più alto del podio negli 800 metri (2:03.23); identico il copione nella prova al maschile, con Catalin Tecuceanu che mette insieme due giri sovrapponibili, per l’1:46.62 conclusivo. Titolo del martello per Simone Falloni (71,32), Eptathlon a Marta Giaele Giovannini (5425 punti), lungo a Elias Sagheddu (7,75, v. +1.1), 1500 metri a Ossama Meslek (3:44.69) e Ludovica Cavalli (4:14.14, battendo in volata Sintayehu Vissa ed Elena Bellò), 3000 siepi a Leonardo Feletto (8:30.06), e Martina Merlo (9:51.81). Nella Coppa Italia, vittoria per l’Aeronautica al maschile e per i Carabinieri al femminile.

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