Un’altra medaglia per la squadra italiana, nella terza giornata degli Europei under 18 di Gerusalemme. È l’argento di Eduardo Longobardi nei 200 metri, con il tempo di 21.22 (vento +1.5) alle spalle del francese Dejan Ottou che lo sorpassa nell’ultima parte di gara e vince in 21.10, mentre il bronzo va al tedesco Luban Haque (21.51). Lo sprinter delle Fiamme Gialle Simoni si era messo in evidenza con il miglior crono in entrambi i turni eliminatori: 21.04 (+1.2) in semifinale, un’ora e mezza prima della finale, dopo aver esordito con 21.18 nella batteria di martedì. Al debutto in maglia azzurra sale sul podio il non ancora 17enne velocista che entrava in pista da leader europeo stagionale di categoria, per essere sceso a 20.98 sfiorando la migliore prestazione nazionale allievi (20.92 di Filippo Tortu nel 2015) alla rassegna tricolore di Milano. “Puntavo all’oro – le parole del napoletano di origine che vive a Ostia ed è allenato dall’ex quattrocentista Claudio Licciardello – e al record personale. In finale ho provato a dare il massimo, però nell’ultima parte ho sentito la stanchezza. Ma non finisce qui, oggi  c’è la staffetta: non so in quale frazione, ma cercherò di fare del mio meglio per vincere almeno lì con il quartetto azzurro”. L’Italia adesso è a quattro medaglie (un oro, un argento e due bronzi) in attesa della giornata conclusiva: alle 8 italiane la finale del salto in alto con Mattia Furlani che torna in pedana dopo l’oro nel salto in lungo (8,04) con diretta streaming sul sito European Athletics e sul portale Eurovision.

Nei 1500 metri buon quinto posto di Latena Cervone in 3:54.84 che vale il record personale al senese classe 2006, mentre è nono il coetaneo varesino Manuel Zanini (4:00.99), in una gara lanciata inizialmente su ritmi veloci prima di un rallentamento nel secondo giro e poi risolta dall’olandese Niels Laros (3:49.99). Anche in finale le azzurre dell’alto si confermano sulle proprie misure: quinta la parmense Aurora Vicini che supera 1,75 alla prima prova come la veneta Camilla De Paoli, sesta per aver commesso due errori a 1,70. A vincere con un notevole 1,92 è la figlia d’arte serba Angelina Topic, una decina di giorni dopo essere decollata a 1,96 per eguagliare la migliore prestazione mondiale di categoria. Settima nei 200 metri Agnese Musica con 24.65 (+2.5) invece l’altra piemontese Elena Abellonio chiude nona sui 3000 in 10:04.67. Nel martello undicesimo il romano Pietro Camilli con 61,93, quasi due metri in meno rispetto al 63,88 della qualificazione. Al giro di boa nel decathlon 16esimo Tommaso Franzè (3372 punti) e 18esimo Nicola Testa (3168).

GERUSALEMME: PROMOSSE LE STAFFETTE AZZURRE
Sorrisi azzurri anche in mattinata. Nel triplo sbarca in finale Nicolò Cannavale, subito a segno con il record personale di 15,33 (+1.7) al primo tentativo, che vale il miglior risultato del turno al pari del bulgaro Lachezar Valchev, capolista europeo stagionale con 15,53 quest’anno. Per il ragazzo di Formia, entrato in pedana con la quarta misura di accredito, è la prima volta oltre i quindici metri con vento regolare. Doppio obiettivo (finale e personal best) raggiunto anche da Mario Antolini nei 400 ostacoli: il trentino chiude in 52.68 migliorandosi di oltre due decimi, terzo nella sua semifinale e con il settimo tempo complessivo. Avanti entrambi i quartetti azzurri che conquistano il pass per le finali di domani, nelle staffette a frazioni crescenti (100, 200, 300 e 400 metri), al secondo posto in batteria. Al maschile la qualificazione arriva per merito di Francesco Inzoli (sceso in pista poco prima della premiazione del lungo), Filippo Padovan, Sofian Safraoui che recupera una posizione e Luca Marsicovetere, al traguardo in 1:56.25. Promossa anche la staffetta femminile con le finaliste dei 100 metri Alice Pagliarini e Ludovica Galuppi in avvio, per cedere poi il testimone a Valentina Vaccari e a Clarissa Vianelli che difende la seconda piazza (2:11.20 il crono). Nella finale dei 2000 siepi è quindicesima la piemontese Sofia Cafasso in 7:12.42.

SAN VENDEMIANO: 6,53 PER LARISSA IAPICHINO
Ultimo test prima dei Mondiali per Larissa Iapichino: la saltatrice azzurra si esprime in 6,53 a San Vendemiano (Treviso), quando mancano diciassette giorni alla qualificazione iridata del lungo a Eugene, appuntamento che la attende sabato 23 luglio nella penultima giornata iridata in Oregon. La diciannovenne delle Fiamme Gialle, per nulla agevolata dal vento a sfavore incontrato in pedana (-0.5 nel salto migliore), inizia la propria serie con un nullo, quindi prosegue con 6,49, 6,51, il 6,53 vincente, e poi completa la sua prova con gli ultimi due turni da 6,44 e 6,40. “Sono molto felice di questo test prima dei Mondiali di Eugene – le parole di Larissa Iapichino – era finalizzato a stabilizzare alcuni aspetti, sia a livello mentale, sia a livello tecnico. Ieri non guardavamo la misura ma la tecnica, peccato soltanto per il vento. Non vedo l’ora di partire per i Mondiali e poi per gli Europei: da giovane, avere la possibilità di partecipare a due eventi così, in poche settimane, penso sia davvero un onore e qualcosa di bellissimo. Vado per divertirmi e per cercare di difendermi come meglio posso”. L’azzurra, che compirà vent’anni proprio durante i Mondiali negli Stati Uniti (il 18 luglio), tornava ieri in pedana dopo aver conquistato il titolo italiano agli Assoluti di Rieti con lo stagionale di 6,64. Seconda piazza al meeting ATL-Etica – 3° Memorial Prof. Ivo Merlo per Carol Zangobbo (Assindustria Sport,5,93), terza Veronica Crida (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) con 5,89. Nel salto in alto, primato personale per Marta Morara (Atl. Lugo) che si porta a 1,88 (alla seconda prova), un centimetro in più di quanto fatto domenica scorsa a Orano (Algeria) in occasione del bronzo ai Giochi del Mediterraneo, e poi sbaglia per tre volte 1,90.

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