Il Campionato del Mondo Cairo 2022 si è appena concluso dando risposte importanti in casa Italia a tre anni di distanza dall’ultima rassegna iridata e con una nuova squadra che si è messa in gioco ottenendo grandi risultati fin da subito. “Questo è l’inizio di un percorso – ha detto il Presidente della Federazione italiana Scherma Paolo Azzi – abbiamo affrontato questo Mondiale con ben nove esordienti in squadra e sette di loro tornano con la medaglia al collo. Hanno dato risposte positive in pedana, hanno dimostrato personalità fino al risultato splendido di Tommaso Marini nel fioretto o i quarti di finale colti da Pietro Torre nella sciabola, ma tutti direi che hanno risposto bene all’impegno e questo avvalora il senso di soddisfazione al di là del numero di medaglie, che è comunque importante. Ci siamo scrollati l’ansia di vincere l’oro che iniziava a farsi strada e il bilancio è positivo”.

“Il clima che si respira all’interno delle squadre è molto buono – ha proseguito il numero uno della FIS – I tecnici di prima hanno guidato le nostre squadre per anni con ottimi risultati, i tecnici che adesso hanno la responsabilità stanno facendo un ottimo lavoro. Il cambiamento porta sembra un nuovo stimolo e questo magari è servito. Sono contento del loro lavoro e dell’approccio nei confronti degli atleti”.

Tanti gli atleti che si sono presi la scena, ma per il Presidente Azzi la copertina del Mondiale ha tre facce. “Voglio sottolineare le quattro medaglie su quattro nella spada a squadre tra Europei e Mondiali, l’exploit di Tommaso Marini e il ritorno a livelli stratosferici di Arianna Errigo: sono loro i protagonisti di questo Mondiale egiziano”.

Adesso il prossimo appuntamento iridato sarà in casa, a Milano nel 2023. “E’ una bella responsabilità e opportunità: tirare in casa il torneo di qualificazione olimpica ci metterà nelle condizioni migliori per fare bene. L’organizzazione al Cairo è stata buona, quello di Milano sarà un Mondiale impostato in maniera diversa proprio per le caratteristiche della struttura. Il progetto prevede una sorta di cittadella della scherma attorno al palazzetto centrale, speriamo di essere bravi a curare tutti gli aspetti del campo gara, tutto quello che le squadre sentono. La cura dei dettagli sarà importante”.

Soddisfazione anche nelle parole del capo delegazione della Federazione italiana Scherma Maurizio Randazzo. “Direi che abbiamo fatto proprio una bella spedizione – ha ammesso – e il bilancio finale è ottimo”.

L’Italia ha presentato una squadra rinnovata composta da un mix di giovani emergenti e di atleti navigati, che si sono fatti valere nella rassegna iridata. “C’erano nove giovani – ha spiegato Randazzo – e credo che il rinnovamento post olimpico abbia dato i suoi frutti grazie anche ai CT e ai maestri che hanno preparato l’evento al meglio. Certo, ci eravamo abituati bene dopo le 14 medaglie europee, però direi che 8 medaglie con una partecipazione nutrita, anche senza la Russia, ci permette di dire che abbiamo fatto molto bene. Ci sono tanti giovani, ma è vero anche che ci sono gli esperti che sono il modello da seguire e che hanno garantito l’esperienza necessaria per i momenti cruciali. Bisogna dare merito a tutti questi ragazzi di essersi meritati la convocazione”.

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