La medaglia a sorpresa, il bronzo d’Europa che corona il percorso di crescita degli ultimi anni, compiuto da una staffetta che non ha mai tradito nei grandi eventi. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese si regalano il podio fin qui più importante della loro carriera agli Europei di Monaco: la 4×100 azzurra è di bronzo in una finale tutta adrenalina, terminata dalle azzurre in 42.84, alle spalle della Germania padrona di casa (42.34) e della Polonia (42.61) nell’ultima gara in programma della rassegna continentale. L’Italia mancava dal podio della 4×100 dal lontanissimo 1954 (bronzo) ed è soltanto la terza medaglia in venticinque edizioni (bronzo anche nel 1938). Un brivido, nel primo cambio tra Dosso e Kaddari, un passaggio del testimone al limite della zona prevista, circostanza che porta anche al ricorso della Spagna, respinto. Il cambio è dentro, mentre pasticciano Gran Bretagna e Francia, entrambe out. E applausi per Dosso, alla migliore prima frazione di tutta la finale (11.51). È rapido anche il bastoncino che passa dalle mani di Kaddari (10.46) a quelle di Bongiorni (10.51), la veterana, sempre presente nei tre record italiani delle ultime stagioni (Doha 42.90, Tokyo 42.84, Eugene 42.71), in occasione delle due finali mondiali centrate e della finale sfiorata alle Olimpiadi. Pavese, alla prima finale da titolare, inizia il proprio sprint in linea con la Spagna: l’ultima frazionista Maria Isabel Perez dà l’impressione di poterle tenere testa ma è soltanto un attimo, perché l’azzurra che partiva da vice-Fontana si esalta e la fulmina con un lanciato eccezionale (10.36) che scatena la gioia delle ‘girls’ azzurre, tra cui anche Gloria Hooper premiata per aver corso in batteria. Ma la felicità è anche delle altre ragazze del gruppo-staffetta e del prof. Filippo Di Mulo, il responsabile della velocità, artefice dell’impresa insieme al collaboratore tecnico Giorgio Frinolli.
PARLANO LE STAFFETTISTE – “Prima di entrare in pista – racconta Zaynab Dosso – ci credevamo davvero tanto. Siamo una squadra unita, con tanto lavoro alle spalle e credo che questo abbia fatto la differenza in campo”. “Ci portiamo a casa questa medaglia – le parole di Dalia Kaddari – dopo averla sudata e meritata. Nel primo cambio abbiamo un po’ rischiato, ma Zaynab da dietro mi ha detto di fermarmi e ci siamo riuscite”. “Per me è un risultato che vale una carriera – esulta Anna Bongiorni – in una stagione molto difficile. Ma negli ultimi due mesi ho sempre pensato alla medaglia, perché so che queste ragazze sono fortissime e che avevamo una possibilità enorme di giocarcela. Non sbagliavo: siamo entrate agguerritissime, ce la siamo andata a prendere”. “Siamo un bellissimo gruppo – sottolinea Alessia Pavese – insieme alle compagne di squadra che non hanno corso ma fanno parte di questo team della staffetta, e che hanno collaborato con noi fino all’ultimo. Mi sono trovata subito a mio agio per il cambio con Anna, che mi ha detto di non guardare in faccia a nessuno”.