“I Mondiali di Budapest del prossimo agosto? Io spero di tornare in gara prima, magari già in maggio in Coppa Europa a Podebrady per ritrovare le sensazioni che ho perso”. La riabilitazione prosegue, il sorriso è di nuovo sulle labbra: la regina della marcia Antonella Palmisano può pensare serenamente al futuro. Nel talk settimanale di Atletica TV la campionessa olimpica della 20 km racconta il momento che sta attraversando, a poche settimane dall’intervento all’anca per risolvere i problemi fisici che l’hanno limitata per tutta la stagione. “Ho già tolto le stampelle e venerdì scorso sono stati anche rimossi i punti di sutura all’istituto Rizzoli di Bologna – informa l’azzurra delle Fiamme Gialle – a parte la prima settimana, quando avevo difficoltà a mettermi su un fianco o a camminare correttamente, tutto sta procedendo bene e ogni giorno che passa ci accorgiamo di progressi che non ci aspettavamo, con il mio fisio Cristian Bruno. Da lunedì è iniziato il percorso di riatletizzazione con una serie di esercizi di rinforzo muscolare: l’obiettivo è riprendere il tono in 6 settimane”.

Dialogando con il direttore del magazine Atletica Fausto Narducci, storica firma della Gazzetta dello Sport, l’olimpionica ha ripercorso lo stato d’animo degli ultimi mesi, senza gare, costretta a rinunciare a Mondiali ed Europei: “Mi è mancato vedermi protagonista in queste manifestazioni importanti. Devo ammettere che sono state settimane difficili, mi sono fatta anche del ‘male’ nel vedere le gare, ho sentito come un dolore al cuore. Ma non potevo vivere senza atletica. Mi ha fatto piacere il messaggio di Gimbo Tamberi che diceva… ‘ci manca la nostra capitana’, è stato bello sentirsi considerati in un momento così difficile”.

È stato un anno “con più visite mediche che allenamenti”. Usa la parola “calvario” per definire il suo 2022, “soprattutto perché non riuscivamo a capire quale fosse il reale problema. Ho fatto più risonanze di Jacobs…”, scherza la tarantina. “Sentivo la gamba bloccata, come di legno, non ne avevo il controllo. A un certo punto mi sono ritrovata a pensare che fosse un mio problema mentale, mi sono cominciata a mettere in dubbio. Le tecnologie erano all’avanguardia, di dottori ne ho girati svariati e nessuno poteva trovare una soluzione. Allora ho cominciato a credere che fossi io ad esasperare tutto”. Poi la svolta, la diagnosi di fibrosi al nervo sciatico, l’intervento con il dottor Dallari a Bologna. E i dubbi che si diradano.

Tra i primi messaggi dopo l’operazione, fortemente significativo è quello di Massimo Stano, compagno d’allenamento e di medaglia d’oro olimpica. Diceva così: “Ricordati che a Parigi c’è la marcia mista uomo-donna, quindi vedi di rimetterti in forze”. Un eventuale doppio impegno 20 km-35 km ai Mondiali di Budapest è ancora tutto da valutare, insieme a coach Patrick Parcesepe. E se a Parigi non è mai stata come turista, vuole andarci per la prima volta nel 2024 per vivere un’altra giornata memorabile. Dalle domande-social arrivano le parole dell’ex azzurro della ‘cinquanta’ Marco De Luca: “Quanto ti manca farci piangere di gioia?” Risposta: “Le lacrime non sono finite, tieniti pronto, prepara i fazzoletti per Parigi 2024”. È una promessa.

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