“Gareggiamo in Italia e ci teniamo tanto, agli Europei di cross di Venaria Reale vogliamo portare la squadra più forte possibile”. Il DT Antonio La Torre, protagonista del talk di Atletica TV, traccia le ambizioni azzurre per l’evento continentale che sarà organizzato in casa, l’11 dicembre, al Parco della Mandria nel Torinese. “Il test event di domenica scorsa ha detto tante cose: è un cross vero, molto muscolare, su un percorso decisamente duro. Sulle rampe bisogna quasi arrampicarsi, cambiando la meccanica di corsa, e in discesa bisogna essere molto abili per evitare brutte sorprese. Yeman Crippa e Nadia Battocletti saranno i nostri due atleti più rappresentativi, alfieri principali di questa squadra molto composita: dal raduno in Kenya arrivano ottime notizie su Yeman, e Nadia gareggerà di nuovo in Spagna domenica in un contesto qualificato. Inoltre domenica si è visto che Iliass Aouani è totalmente padrone della situazione, così come una splendida Anna Arnaudo”. Il Direttore tecnico ha spiegato che “in relazione a quanto successo domenica e in base alle indicazioni arrivate dai cross precedenti, convocheremo gli atleti per il raduno che si svolgerà da domenica sempre a Venaria Reale, sette per ogni squadra”. Si punta forte anche sulla staffetta 4×1,5 km. Parola di La Torre: “Arese e Del Buono si sono esaltati già ai Mondiali militari, e nel costruire il quartetto cercheremo la soluzione migliore: ci sono atleti e atlete che hanno fatto cose importanti sui 1500 e dovremo tenerne conto. Prenderemo queste decisioni insieme a Chicco Leporati, responsabile dell’endurance, uomo di grandissima esperienza che sa capire la condizione degli atleti”.
JACOBS, TAMBERI, 4×100 – Dialogando con la voce di Sky Sport Nicola Roggero, il DT immagina anche un paragone tra Marcell Jacobs e una delle stelle del Mondiale di calcio. “Jacobs lo paragono a Mbappé – dice La Torre – per quello che ispira e per il modo che ha di sorridere. Un paio di anni fa questo confronto poteva sembrare irriverente, oggi non lo è più, ed è il segno di quanto Marcell sia entrato nell’immaginario collettivo. Le sue intenzioni sono serie quando dice che al record del mondo ci pensa. È il messaggio più importante che ha mandato a tutti noi insieme al suo bravissimo allenatore Paolo Camossi”. In tema di staffette, La Torre ha indicato le linee guida del percorso che sarà seguito per qualificare la 4×100 azzurra ai Mondiali di Budapest: “Filippo Di Mulo sta studiando l’avvicinamento dalla A alla Z – le parole del DT – sicuramente cercheremo il pass agli Europei a squadre (ex Coppa Europa) a giugno, ma stiamo pensando anche a una soluzione precedente, insieme ad almeno altre due nazioni affinché il risultato sia valido. Siamo obbligati a qualificarci, non possiamo fallire. Sento da parte di Jacobs e Tortu, i nostri due elementi di maggiore classe, un desiderio fortissimo di riscatto”. E Tamberi? “Si sta allenando forte, ha un preparatore atletico che cura i minimi dettagli – continua La Torre – Gimbo è un ragazzino che comincia adesso la sua carriera. Mi colpisce la carica con cui è ripartito, più motivato di prima. È il fuoriclasse che sta un po’ al di sopra del top”.
“IL TELAIO DI LOS ANGELES 2028, NON SOLO PARIGI 2024” – Il risultato più importante del 2022? “È un risultato di squadra – dice La Torre – ed è il terzo posto nella classifica a punti degli Europei di Monaco di Baviera nonostante le assenze. È emerso un gruppo di una trentina di atleti che può competere ad alti livelli: e guardando all’età media di questo gruppo c’è da pensare che questo telaio ci porterà addirittura a Los Angeles 2028, non solo a Roma o Parigi 2024. Lo spirito di emulazione di Tokyo significa che tutti vogliono continuare ad alzare l’asticella”. Tra i sogni da concretizzare per il prossimo anno c’è il successo agli Europei a squadre: “Se lo spirito degli ultimi due anni continuerà a pervadere la nostra atletica, ci possiamo provare, sarebbe un regalo per tutta la nostra storia”. Tra i tanti altri temi trattati, che si potranno ascoltare guardando la puntata, anche una citazione per il giovanissimo Mattia Furlani: “Mi piace come sa affrontare le situazioni, con la giusta ambizione, senza spaventarsi della sua carta d’identità. Ora non dobbiamo caricarlo di eccessive responsabilità”.