Con rispetto, con ammirazione, ma anche con tanta voglia di consolidare la rinascita del mezzofondo italiano: i giovani azzurri riscrivono la storia e si sostituiscono ai miti nell’albo dei record. Era successo ieri nel miglio con Sinta Vissa capace di aggiornare il primato della Dorio, accade anche oggi nella stessa specialità con Pietro Arese, che addirittura dopo 50 anni supera il record di Gianni Del Buono (4:00.0 a Inglewood il 9 febbraio 1973) e scende per la prima volta sotto i quattro minuti, che quando si corre nel miglio è sempre una barriera evocativa. Qui si corre indoor, e non è la specialità che in Italia si frequenta più spesso, questo è chiaro, ma il 3:55.71 di Padova è una prestazione che va letta con ottimismo in prospettiva 1500 metri. Era nell’aria, per Arese, alla luce dei progressi della scorsa stagione, culminati nel 3:35.00 del quarto posto agli Europei di Monaco. Il 23enne torinese delle Fiamme Gialle, campione d’Europa con la staffetta mista del cross, appena rientrato da un periodo di lavoro a Patrasso (Grecia), beneficia nei primi mille metri del lavoro fatto da Marco Aondio e dal compagno d’allenamento Andrea Sambruna – al quale ieri a sua volta aveva fatto da ‘lepre’ nei 1500 – e poi sfida il cronometro negli ultimi cinquecento, braccato da Joao Bussotti (Esercito) che pure si dimostra in condizione con 3:56.45. Sotto i quattro minuti anche Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) con 3:59.94.

VERSO ISTANBUL – “È andata meglio di quanto mi aspettassi, credevo di valere intorno a 3:56-3:57 – il commento post-gara di Arese – Gli ultimi quattrocento metri non finivano più, ma credo sia normale che a gennaio mi manchi ancora quella velocità nel finale: per come mi alleno io, sono più affine a un atleta da 1500-5000 che a uno da 800-1500 quale sono. È bellissimo essere il primo italiano sotto i 4 minuti indoor e devo dire che anche il risultato di venerdì di Federico Riva a Karlsruhe mi ha dato uno stimolo in più, sono stato contento per lui. A giocarci i posti per gli Europei indoor di Istanbul saremo in tanti”.

L’agenda dei prossimi appuntamenti è già definita: “L’11 febbraio a Metz sui 3000 metri, poi gli Assoluti indoor di Ancona (18-19 febbraio) con i 1500 il sabato e gli 800 la domenica, quindi subito dopo a Madrid il 22 febbraio nei 1500 del World Indoor Tour. Tre gare in cinque giorni per simulare il programma orario dei Mondiali di Budapest ad agosto: l’obiettivo è arrivare fino alla finale. Sull’onda dell’entusiasmo si punta in alto. E se l’anno scorso è stato tutto così inaspettato, quest’anno pensiamo a qualcosa di ancora più inaspettato. Intanto sabato prossimo mi divertirò a commentare in tv su Sky Sport il meeting di Boston: lo sognavo da bambino, facevo la telecronaca anche delle biglie in spiaggia…”.

CAVALLI QUARTA DI SEMPRE – Nel pomeriggio di Padova anche un’altra notizia che rafforza il bel momento azzurro dei 1500. La protagonista è Ludovica Cavalli (Aeronautica) che, lanciata nei primi ottocento da Sofia Bella, chiude in 4:09.19 e si inserisce al quarto posto delle liste italiane di sempre, togliendo ben sette secondi al precedente limite personale al coperto. Miglioramenti che era lecito attendersi dalla 22enne genovese in virtù della crescita mostrata nella passata stagione all’aperto fino al 4:05.79 di Sollentuna.

MARCIA 35 KM: TITOLI ITALIANI A ORSONI E VITIELLO
Sono Riccardo Orsoni e Sara Vitiello i primi campioni italiani assoluti del 2023. È il verdetto dei Tricolori della 35 km di marcia, andati in scena stamattina sulle strade di Milazzo (Messina). Per entrambi si tratta del primo titolo assoluto in carriera: il 23enne lombardo delle Fiamme Gialle si impone con il primato personale di 2h33:06, la 26enne reggiana della Self Atletica Montanari Gruzza scende per la prima volta sotto le tre ore e conquista il successo con 2h54:06.

Ottima la condotta di gara di Orsoni fino al ventottesimo chilometro, in tandem con il cinese Cui Lihong che ovviamente non competeva per il titolo italiano ma che chiude la prova al primo posto in 2h29:58. Una flessione nei sette chilometri conclusivi non consente all’azzurro di avvicinare lo standard per i Mondiali di Budapest fissato a 2h29:40. C’è comunque il progresso di oltre un minuto e mezzo rispetto al precedente limite personale di 2h34:42 siglato nella passata edizione tricolore a Pescara. Seconda piazza per Michele Antonelli (Aeronautica, 2h40:42), terzo Gabriele Gamba (Atl. Riccardi Milano 1946) che con il PB di 2h43:16 si prende anche il titolo italiano under 23 alla sua seconda esperienza sulla distanza.

Al femminile, Vitiello può esultare per un netto miglioramento che la porta in una dimensione internazionale: oltre sei minuti rispetto alla scorsa stagione (aveva 3h00:12), ottenendo un crono che soddisfa anche lo standard FIDAL per i Mondiali di Budapest, ovvero un tempo che potrà essere tenuto in considerazione in caso di eventuali inviti. L’emiliana fa meglio di Lidia Barcella (Bracco Atletica), sesta agli Europei di Monaco di Baviera, seconda in Sicilia con 2h54:55, e della campionessa uscente Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), quarta a Monaco, oggi terza con 2h58:09. Anche qui una vittoria per la Cina: assolo per Li Maocuo (2h46:38), la medaglia d’argento mondiale della 50 km di marcia nella rovente notte di Doha 2019.

Nella 20 km, gara che non assegnava il titolo italiano ma che era valida per la prima prova dei Campionati di Società di marcia, si mette in mostra Andrea Cosi, già in top ten agli Europei di Monaco (decimo). Il marciatore dell’Atletica Firenze Marathon toglie altri venti secondi al personale siglato lo scorso anno a La Coruna ed è terzo con 1h21:39, sempre incollato ai validi marciatori cinesi He Xianghong (1h21:36) e Wang Kaihua (1h21:39), quest’ultimo per tre volte fra i primi otto tra Olimpiadi e Mondiali. Al femminile cresce Alexandrina Mihai (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco), al primato personale con 1h35:41.

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