Ennesima sconfitta per l’Olimpia Sbv sempre più nel vortice di una caduta che appare senza freni e senza appigli. La buona volontà degli atleti non è in discussione: è l’espressione di un gioco efficace che latita, depotenziata da stati d’animo emotivamente ansiosi e da condizioni fisiche precarie di alcuni elementi. Il gruppo sembra non essere padrone delle proprie risorse tecniche e caratteriali, cadendo in improvvise assenze di gioco che pregiudicano il risultato. E’ quanto è andato in scena domenica al Pala Errico, dove i puteolani di mister Romano hanno stravinto lo scontro con i salentini, i cui blackout ripetitivi sono stati più di carattere mentale che di schemi tattici non portati a compimento. La squadra si è smarrita, ha accusato break pesantissimi (4-5 punti) da cui non è riuscita a venir fuori; non solo per manifesta superiorità dell’avversario, ma per difficoltà di esprimere un gioco ficcante che, seppur infruttifero, sia risultato almeno impegnativo per gli avversari. Lo si è detto più volte. Questo gruppo è orfano di un trascinatore che riesca ad infondere sicurezza e coraggio. Non si può concedere il terzo parziale agli avversari con un punteggio favorevole di 21-19 e poi subire un break di -6 punti che ribalta il risultato chiudendo definitivamente la gara.
Non è stato toccato il fondo da questa squadra, ma manca poco, veramente poco.
Il numero di gare da giocare si accorcia, le possibilità di ritrovarsi con questi stati d’animo deprimenti sono dietro l’angolo e offrono scarse probabilità di ripresa. E poi il calendario non aiuta offrendo risultati stranamente contrastanti. Il Mesagne che va a vincere a Marigliano, il Taviano che cede al tie-break al Matese, il Pomigliano che strapazza il Grottaglie e il Meta che affonda un’altra corazzata come Gioia. Insomma pronostici stranamente ribaltati.
Tutto dunque sembra congiurare contro Olimpia Sbv Galatina, che vede aumentato a dismisura il divario nel punteggio con le potenziali avversarie da agganciare, anche se la matematica non ha ancora espresso la definitiva condanna.
La zona retrocessione racchiude in quattro punti Mesagne (10), Galatina(12), Matese(12) ed Athena Napoli (14) che, in questa scontro fratricidio, si vedono distanziate di ben 6 punti dalla quint’ultima (Casoria).
La battaglia per tenersi agganciati ai casoriani e coinvolgerli alla disputa dei play out è alla portata di tutte e quattro le squadre, che però devono traguardare non solo l’undicesimo posto e ridurre il gap con la decima classificata, ma contenerlo entro 2 punti di differenza. Sarà la questa la condizione per disputare i play out, altrimenti si configura una retrocessione diretta per i quattro club che sono nella zona rossa. Domenica 12 marzo, ospitando il Marigliano, i ragazzi di mister Monaco potranno dirci ed offrirci una risposta, una delle ultime. Sarà risalita?