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Marco Tardelli, ambasciatore FIGC del team azzurro: “I ragazzi sono stati una vera squadra: mi hanno emozionato”.
Si è disputata ieri, mercoledì 28 giugno, a Francoforte la seconda edizione della Euro Unity Cup, il torneo organizzato da UEFA e UNHCR (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) riservato, appunto, ai ‘Refugee Teams’ dei Paesi che hanno aderito all’iniziativa. Tra le 16 squadre partecipanti (suddivise in 4 gruppi), c’era anche l’Italia, che ha ben figurato: ha vinto infatti il proprio gruppo, superando in classifica Ucraina (per la miglior differenza reti, a parità di punti e scontro diretto, finito 0-0), Armenia (battuta 1-0) e Austria (sconfitta con un nettissimo 9-0).
In semifinale la squadra guidata dal dal coach Gianluca Salvatori ha affrontato la Finlandia: è passata abbastanza presto in vantaggio, ma poi, nei due finali di tempo (la partita si giocava 7 contro 7, con 2 tempi da 15 minuti), ha incassato altrettante reti. La seconda, quella dell’1-2, arrivata davvero a pochi secondi dalla fine (quando ormai si pensava ai calci di rigore), è stata purtroppo decisiva in negativo. Un vero peccato, per il nostro team, che si è così piazzato al quarto posto finale (il terzo è stato assegnato all’altra squadra sconfitta in semifinale, i Paesi Bassi, battuti dall’Irlanda solo ai rigori).
La finalissima, che ha avuto come direttore di gara Felix Brych, ex arbitro internazionale tedesco, è stata dunque tra Finlandia e Irlanda: hanno prevalso per 2-1 gli scandinavi, che si sono così aggiudicati il trofeo. Buona, comunque, la prova dell’Italia, che nell’edizione 2022 era arrivata terza su 8 squadre iscritte (la metà rispetto al 2023). La formazione azzurra tra l’altro ha ricevuto i complimenti sentiti dell’ambasciatore FIGC per il torneo, Marco Tardelli: “I ragazzi sono stati bravissimi – ha detto il campione del mondo di Spagna ’82 -, mi hanno veramente emozionato. Pur venendo da esperienze molto diverse tra loro, sono stati una vera e propria squadra”.
In effetti, come è insito nello spirito del torneo, la rappresentativa azzurra era un mix di culture e nazionalità differenti. In rosa, c’erano giocatrici e giocatori provenienti da Afghanistan, Colombia, Gambia, Ghana, Mali, Siria e Somalia. C’erano anche, in linea con quanto prescrive il regolamento, tre calciatori italiani (toscani). Tutti molto emozionati, e felicissimi di vivere un’esperienza che li ha sicuramente arricchiti. In generale, si può dire che tutta la manifestazione è stata un successo, per il buon livello tecnico visto sui campi e, soprattutto, per il clima di rispetto e inclusione che si è respirato nell’intera giornata: prima, durante e dopo le partite.
La Euro Unity Cup si è svolta in contemporanea con il ‘Respect Forum’ della UEFA, che si è tenuto sempre a Francoforte.