Le dichiarazioni di coach Gennaro Di Carlo dopo l’incredibile maratona con Forlì.

Hdl Nardò Basket, nessun rimpianto, nessun dolore. Ci sta di perdere una partita nei secondi finali dopo averne vinta qualcuna, più di qualcuna, allo stesso modo. Ci sta di presentarsi al cospetto di una fortissima Unieuro Forlì senza giocatori chiave come Smith e Nikolic e di fare la partita della vita, riprenderla per i capelli con una quarta frazione memorabile (31-19 il parziale) e perderla agli ultimissimi istanti del secondo supplementare. È il basket, che scrive le partite con un lessico ogni volta diverso e che anche stavolta ha costretto il pubblico del Pala San Giuseppe a portarsi a letto tonnellate di adrenalina. Fortunato chi c’era, perché sono stati 50 minuti di agonismo purissimo, di spettacolo, di giocate dei singoli, da una parte e dall’altra. Una notte epica in cui la spunta Forlì, che al fotofinish ha pochi grammi di lucidità, talento e fortuna in più. Una menzione speciale per Wayne Stewart jr., autore di 38 punti e di una prestazione stratosferica nonostante gli acciacchi alla schiena. L’ala di Philadelphia è il Jules Winnfield della pallacanestro, il suo epigono sportivo. Che, tuttavia, a dispetto del protagonista di Pulp Fiction, ieri sera non ha mostrato alcun segno di ravvedimento finale, trucidando la difesa romagnola con gesti atletici di impareggiabili bellezza ed efficacia.  

“Queste partite ti lasciano attonito – ha detto a caldo coach Gennaro Di Carlo – avevamo prima il problema di mettere la squadra nella condizione mentale di poter giocare alla pari con un avversario così forte, che è arrivato a Lecce al gran completo e noi invece rimaneggiati. Poi anche il problema di affrontare le difficoltà di una partita che abbiamo recuperato e che poi abbiamo perso perché nei supplementari qualche energia è venuta meno. Ma non ho rimpianti, né recriminazioni da fare. Rispetto a Udine abbiamo alzato il nostro livello di pallacanestro e la qualità di quello che facciamo in campo, ma possiamo ancora migliorare. Quanto ai singoli, Stewart jr. è stato bravissimo, si è fatto trovare sempre pronto di fronte alle responsabilità, così come sono stati pronti tutti a metterlo nelle condizioni di fare male. Tutti hanno fatto la prestazione e tutti si sono sacrificati. Per cui complessivamente sono soddisfatto, a parte il risultato”. 

“Una partita infinita – ha commentato invece il coach di Forlì Antimo Martino – merito di Nardò che è riuscita a portarla sulla strada dell’equilibrio. Sono soddisfatto del primo tempo della mia squadra, abbiamo fatto la partita che volevamo fare e che avevamo preparato. Il secondo tempo, invece, non è stato di livello, perché Nardò ha spinto sull’agonismo, ci ha messo le mani addosso, abbiamo perso lucidità in attacco e siamo stati poco consistenti in difesa. Bravi nel finale, l’abbiamo vinta con la determinazione. Questi sono due punti pesanti contro una squadra che ha valori e giocatori importanti. Non solo Stewart, a cui faccio i miei complimenti”. 

Occorre adesso recuperare energie e smaltire gli acciacchi. Domenica si torna in campo al Pala San Giuseppe da Copertino di Lecce con Pallacanestro Trieste (ore 18), altra grande del campionato che ieri sera non ha giocato per il rinvio della partita con Chiusi. Forti e riposati, ci sarà da soffrire ancora. 

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