Le trattative inizieranno lunedì prossimo 8 gennaio e vedrà seduti intorno al tavolo la Lega Calcio ed il Ministero delle Finanze e quello dello Sport. Ci sono una montagna di soldi derivanti dalle sponsorizzazioni nel calcio d’élite italiano delle società di betting. Ma tutto ciò è condizionato da due fattori: il primo è quello di rimpinguare le casse dei club che a fine anno nell’ ultima manovra di bilancio si sono visti cancellare la norma sugli sgravi fiscali per i calciatori acquistati all’estero. L’universo delle scommesse fa gola a tanti, ma il mondo dello sport che si basa anche su di un forte senso etico non può ignorare la volontà delle istituzioni di tutelare il contrasto del gioco d’azzardo patologico, la ludopatia di cui si incomincia a parlare in maniera più concreta da qualche anno. Infine c’è il nodo vigente: ovvero il Governo Conte I con il decreto dignità d’impronta grillina nel 2018 all’ art.9 , introduceva il divieto in qualsiasi forma di pubblicità , anche indiretta relativa ai giochi o scommesse con vincite in denaro in riferimento sia alle manifestazioni sportive che alle trasmissioni radiotelevisive. In definitiva vietava i betting sponsor dalle maglie, dai display,dai cartelloni digitali allo stadio,ecc…
La nostra stessa organizzazione Giovanissimi del Salento ha avuto proposte di sponsorizzazioni in passato ma abbiamo convintamente declinato le onerose missive inviateci. Quando si predica in un certo modo, poi bisogna far seguire i fatti.
Come può evolversi la situazione? La Lega Calcio chiederà al MEF dei cambiamenti, oggi vende i diritti dei club per circa 40 milioni di euro alle società di betting per le scommesse live sulle partite. Nel 2022 la raccolta complessiva in Italia per quelle sportive è stata di 18 ,7 miliardi di euro di cui 13,1 miliardi giocati sul calcio. Due le strade percorribili. Una porta al classico modello del prelievo su percentuale sul totale del business che viene girata alla Lega Calcio e poi ai club. L’altro percorso porta all’ allentamento del citato “decreto dignità” con l’inserimento dei soli loghi delle betting sulle maglie di allenamento e sui cartelloni elettronici allo stadio, il resto rimarrebbe tutto invariato.
I soldi in ballo sono tanti, ed il senso etico altrettanto. Chi dei due prevarrà?
A cura di Michele Giannotta