Ormai è stabile su tempi da primato italiano. Splendida impressione nei 60 ostacoli di Lorenzo Simonelli che al meeting di Liévin (Francia) sfiora due volte il suo record nella serata aperta con il tempo di 7.51 in batteria, dove si piazza secondo a un soffio dal 7.50 di due settimane fa a Lodz. Poi il ventunenne romano dell’Esercito arriva quarto in finale con 7.52, ancora vicinissimo a quel crono. Davanti è imprendibile Grant Holloway con un sontuoso 7.32 a tre centesimi dal record del mondo, dopo il 7.39 del primo turno, davanti al francese Just Kwaou-Mathey (7.43) e al polacco Jakub Szymanski (7.48). Ma l’azzurro non sfigura al cospetto del fenomeno statunitense, anzi è protagonista di due gare eccellenti che confermano il salto di qualità compiuto in questa stagione.
 
Nei 2000 metri Federico Riva (Fiamme Gialle) realizza la migliore prestazione italiana indoor con 5:02.67 che viene sottratta dopo 38 anni al compianto Walter Merlo, autore di un 5:03.3 a Torino il 16 febbraio del 1986. Al traguardo il romano è quinto mentre il successo va all’etiope Lamecha Girma in 4:51.23, ritirato Mohad Abdikadar (Aeronautica).
 
Torna a ridosso dei 17 metri Emmanuel Ihemeje. Dopo un avvio di stagione in sordina il triplista dell’Aeronautica atterra a 16,93 con il secondo salto, al quarto posto nella gara vinta dal campione mondiale Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso) con 17,21 mentre è settimo Tobia Bocchi (Carabinieri) a 16,33. Sulla pedana dell’asta Roberta Bruni supera 4,50 al primo assalto, senza errori anche alla quota di ingresso a 4,30. La portacolori dei Carabinieri si conferma intorno a queste misure, dopo due gare a 4,53 e una a 4,48. Poi sbaglia tre volte a 4,65 provando a migliorare il record italiano indoor, il 4,63 di Elisa Molinarolo siglato a Stoccolma una settimana fa, e si piazza in ottava posizione. Nella serie principale degli 800 metri, Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre) corre in 2:02.25 e avvicina il personale indoor (2:02.07 nel 2023) chiudendo al sesto posto nella gara vinta dalla britannica Jemma Reekie (2:00.40). Simone Barontini (Fiamme Azzurre) sesto nella finale B degli 800 con 1:48.84. Per Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) 53.54 nei 400 metri, terzo posto nella finale C. Continua a volare l’olandese Femke Bol con un fantastico 49.63 sui 400 metri, migliore prestazione mondiale dell’anno come nei 3000 per l’etiope Gudaf Tsegay che arriva a mezzo secondo dal record del mondo con un formidabile 8:17.11. Alla prima gara indoor della carriera, 20.21 nei 200 metri dello statunitense argento iridato Erriyon Knighton.

FABBRI DOPO IL RECORD NEL PESO: “HO ANCORA TANTO MARGINE”
A passi giganti nella leggenda del peso. Alla quarta uscita dell’anno Leo Fabbri indovina la spallata giusta a Liévin con il record italiano indoor di 22,37, dopo il 21,26 di Lodz, il 21,67 di Nordhausen e il 21,06 di Rochlitz. Domenica 18 febbraio sarà tra le stelle degli Assoluti indoor di Ancona, per continuare il proprio avvicinamento alla rassegna iridata di Glasgow e alla stagione all’aperto di Roma (Europei) e Parigi (Olimpiadi). Con quella di ieri è la sua quarta gara in carriera oltre i ventidue metri: in ordine cronologico, dallo scorso agosto, i Mondiali di Budapest (22,34), il meeting di Arzignano (22,14) e la finale Diamond League di Eugene (22,31). Per l’Italia va aggiornato ancora il ‘tabellone’ dei record italiani: 12 in 15 giorni.

“Mi sono piaciuto molto e ho ancora tanto margine – le parole di Fabbri – Ieri mi aspettavo un gran lancio ma non sono ancora soddisfatto della misura: meglio non dire quanto ho fatto in riscaldamento…”. Un flashback, dopo il 22,16 di Walsh al primo lancio: “È successa la stessa cosa di Budapest, ricordo perfettamente che Tom aveva lanciato prima di me e mi aveva stimolato. Ieri, quando ho visto il suo 22,16, ho capito che la sua ‘world lead’ sarebbe durata poco. Alla fine è stato il primo a farmi i complimenti. Oltre a coach Paolo Dal Soglio devo ringraziare anche Zane (Weir, ndr) perché ci motiviamo ogni giorno, sono sicuro che quello di ieri non sarà il record italiano definitivo”. Non era mai stato così in forma in inverno: “Di solito alle indoor non rendo mai troppo bene perché sono carico di lavoro, ma stavolta la serie è stata straordinaria e per la prima volta quest’anno non ho avuto problemi alla vigilia con i viaggi e i voli cancellati. Ho il vizio di esultare troppo e scaricarmi, ma è durato il tempo di un nullo, perché mi sono rimesso presto in carreggiata e sono rimasto concentrato, andando in crescendo negli ultimi tre lanci. I Mondiali? Rimango con i piedi per terra, i sei nulli nella finale di Istanbul 2023 mi sono serviti da lezione”.

USA: TREVISAN DA PRIMATO NEI 500 INDOOR
Fioccano i record in questo inizio di stagione e cade anche la migliore prestazione italiana assoluta dei 500 metri indoor. Negli Stati Uniti l’azzurra Giancarla Trevisan corre in 1:10.69 vincendo al Darius Dixon Memorial Invitational di Lynchburg, in Virginia, per riscrivere il primato di Daniela Reina che aveva fermato il cronometro a 1:11.03 sulla pista di Ancona il 21 gennaio del 2007. Una distanza spuria e poco frequentata, ma il risultato è indicativo della buona condizione di forma raggiunta la trentenne della Bracco Atletica che in estate si è qualificata per la finale con la 4×400 ai Mondiali di Budapest, chiusa al settimo posto, dopo aver firmato il record italiano con 3:23.86 in batteria. A livello individuale è stata invece seconda agli Assoluti di Molfetta, pochi giorni dopo essere scesa per la prima volta sotto i 52 secondi sui 400 metri con 51.91. Era la sua seconda gara dell’anno: nello scorso weekend all’esordio stagionale aveva già avvicinato quel limite con il successo in 1:11.37 a Boston.