RETI: 2′ st Prinari (F), 21′ st Mengoli (N), 28′ st Manfrellotti (N), 37′ st Cavaliere (F), 43′ st Camara (N)
FASANO: Suma, De Vitis, Pedicone, Ganci, Rizzo, Panebianco, Serri (11’st Gonzalez), Schena (45′ st Cochis), Diaz, Prinari (13’st Bernardini), Gomes Forbes (25′ st Cavaliere). A disposizione: Notaristefano, Scardicchio, Cassano, Lanzone, Pittelli. Allenatore: Giuseppe Laterza.
NARDÒ: Mirarco, Frisenda (25’st Spagnolo), Centonze, Danucci, Trinchera, Stranieri, Natalucci (20′ Montaperto, 25’st Spagnolo) , Mengoli, Manfrellotti, Camara (45’st Colonna) , Trofo (3’st Calemme). A disposizione: Montagnolo, Minerba, Valzano, De Giorgi. Allenatore: Antonio Foglia Manzillo.
ARBITRO: Matteo Canci di Carrara (Martinelli-Landoni).
NOTE: Ammoniti: Camara (N), Trinchera (N), Rizzo (F), Ganci (F). espulso 9’st Rizzo per somma di ammonizioni. Recupero: 2’pt- 7′ st.
Un derby infinito, per cuori forti, una partita dal fiato sospeso fino alla fine, di quelle che si raccontano ai nipotini con l’orgoglio di dire “io c’ero”. Questo è stato Fasano – Nardò. Vissuto a mille per tanti particolari. Ma è il derby che tutti sognano alla vigilia, quello che vorresti vivere e che si materializza davvero, quello che ti riappacifica con questo sport, vituperato e oltraggiato, ma che recupera con queste prestazioni il suo fascino di sempre, il suo essere popolare e amato. Una partita (quasi) perfetta quella dei ragazzi di mister Foglia Manzillo, spinti, come se ne sentissero la responsabilità, da un tifo meraviglioso che ha schiantato la selva. Il Toro per la prima volta mette il naso fuori dai play out. Ma è solo una partita bella. Restiamo concentrati e umili, il primo passo è stato fatto, adesso puntelliamolo. Il fischio d’inizio è preceduto da un intenso minuto di silenzio e dallo scosciante applauso per Giovanni Custodero. Una lezione di vita lasciata in eredità a tutti. Poi i ritmi lenti dei primi minuti lasciano lo spazio alla lotta e ad un match corretto ma combattuto. È Manfrellotti a divorarsi il vantaggio per il Toro. Un dribbling di troppo vanifica l’occasione a tu per tu col bravissimo estremo difensore di casa, Suma. Occasione dalla distanza anche con un tiro di Stranieri, mentre il Fasano fa affidamento alle ripartenze e alla fantasia di Gomes. La difesa granata però è sempre attenta e non correre pericoli. Il secondo tempo si apre col “perentorio” ed immediato gol dell’ex per una punizione “regalata” sul vertice destro dell’area. Il pallone velenoso calciato da Prinari attraversa tutta l’area e si insacca alla sinistra di Mirarco. Doccia fredda e gara in salita. L’espulsione successiva di Rizzo apre però importanti scenari, data la superiorità numerica. Mr. Foglia Manzillo sacrifica un ottimo Trofo e si affida alla fantasia di Calemme il quale con un cross pennellato pesca Mengoli sul vertice sinistro dell’area. Controllo di sinistro e tiro a giro degno della miglior Champion. Palla sul palo lontano a spiovere. Suma nulla può. Bellezza pura. Il Toro è galvanizzato e ci crede. Ci pensa Manfrellotti a sbloccarsi ed insaccare il gol del 2-1 che fa impazzire i tifosi. Bisogna contenere e portare a casa i tre punti. Ma il Fasano non si arrende e il neo entrato Cavaliere (altro ex), entra, palla al piede, in un’era intasata e in mezzo ad una selva di gambe riesce a concludere e insaccare il pareggio. Disdetta? Macchè! Il coraggio indomito va premiato ed un’azione confusa ed un batti e ribatti a due minuti dal termine consentono a Camara di spingere in rete un pallone che proprio non ne voleva sapere di entrare. E’ il definitivo 3 a 2 di una partita infinita che fa esplodere di gioia tutti. A fine gara il Presidente del Fasano D’Amico ha fatto i complimenti al Presidente del Nardò Donadei ed è questo un motivo in più che impreziosisce ancora di più il match per la serietà e la serenità dell’organizzazione da parte di entrambe le società. Ha vinto il calcio come è giusto che sia quando è vissuto con i giusti valori. Ma che derby però!
Highlights:
Intervista di fine gara a Giacomo Mengoli:
Intervista post gara al Presidente dell’A.C. Nardò Avv. Salvatore Donadei: