Nando Martellini nasce a Roma il 7 agosto 1921. Laureato in Scienze politiche, è ancora molto giovane quando nel 1944 inizia a lavorare per la EIAR, azienda radiofonica e televisiva di Stato, che avrebbe poi cambiato nome in Rai. Martellini, che conosce cinque lingue, dapprima svolge mansioni di redattore di politica estera; in seguito per la grande preparazione che dimostra si occupa di cronaca, con ruoli sempre più importanti.
E’ lui il telecronista della trasmissione dei funerali di Luigi Einaudi e di Papa Giovanni XXIII.
A partire dal 1946 e per molti anni sarà radiocronista sportivo, ruolo per il quale sarà più spesso ricordato. E’ anche la prima voce – dal 1960 al 1967 – della celebre trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”; sarà sostituito da Enrico Ameri a partire dalla stagione 1967-1968.
Passato in televisione, commenta la vittoria dell’Italia ai Campionati Europei di Calcio del 1968. Ai campionati del mondo di calcio messicani del 1970 c’è il collega più anziano Niccolò Carosio, richiamato in servizio per volere del grande pubblico che a lui era affezionato. Carosio però, dopo la terza partita della nazionale, durante la quale commette una clamorosa gaffe su un guardalinee etiope, viene costretto a rinunciare.
A sostituirlo viene chiamato Nando Martellini.
Così Nando Martellini ha modo di assistere e commentare quella partita Italia-Germania 4-3, definita poi “la partita del secolo”; purtroppo sarà anche la voce triste del paese intero, alla successiva sfortunata finale Italia-Brasile, persa per 4-1.
Per molti anni la sua voce commenta con perizia, garbo e profonda umanità le partite di calcio più importanti, così come le principali manifestazioni ciclistiche dal Giro d’Italia al Tour de France.
I campionati mondiali da lui commentati sono stati ben quattro, senza contare alcuni incontri dell’edizione di Italia 1990, a cui il pensionato Martellini ha partecipato occasionalmente in qualità di “commentatore illustre aggiunto”.
Nella storia della comunicazione via etere è rimasto il suo triplice grido, emozionato e commosso: “Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!” al termine della partita Italia-Germania dell’11 luglio 1982 (3-1).
Martellini avrebbe dovuto commentare anche il mondiale successivo, quello di Messico 1986, ma a causa du un malore provocato dall’altitudine del posto, lo ha costretto a cedere il microfono al più giovane collega Bruno Pizzul.
Dopo la pensione (1986), ha lavorato per qualche tempo sulle reti Fininvest, commentando alcune partite della nuova Coppa Campioni, la Champions League, prima di passare a lavorare come opinionista su diversi network radiofonici.
Scomparso il 5 maggio 2004, a lui è stato intitolato lo stadio romano delle Terme di Caracalla.La figlia Simonetta Martellini, ha seguito con passione e competenza le orme del padre, arrivando a commentare per Radio Rai le partite di pallavolo.