Nessuna atleta italiana aveva mai vinto nel contesto planetario della Diamond League. C’è riuscita nel pomeriggio di Stoccolma Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro), al Bauhaus-Galan, certamente non affrontando le avversarie di primissima fascia che di solito popolano il massimo circuito mondiale dell’atletica, ma con una prova che ne conferma l’indubbio valore internazionale. Per la 25enne ligure di Alassio un primo posto con 12.88 (+1.4 il vento) e la sensazione che si possa ancora ritoccare molto nella fase di uscita dai blocchi. Tra le barriere, invece, Bogliolo non commette particolari sbavature e non ce n’è per nessuna dal quinto ostacolo in poi. E se vincere aiuta a vincere, l’ostacolista allenata da Ezio Madonia e Antonio Dotti ci sta sicuramente prendendo gusto: resta lontana, ma sui suoi migliori tempi, la finlandese Lotta Harala, al personale uguagliato di 13.07 ed è terza la danese Mette Graversgaard, primato nazionale con 13.13. Incolore la gara della britannica campionessa del mondo dell’eptathlon Katarina Johnson-Thompson, solo sesta in 13.94. Bogliolo sarà in pista nel prossimo weekend a Padova per gli Assoluti, in cerca del titolo italiano e di un tempo dalle parti del record nazionale di 12.76 di Veronica Borsi, avvicinato a Turku pochi giorni fa con 12.79 e già lo scorso anno con il personale di 12.78. “Non la considero una bella gara, volevo partire molto meglio – spiega Bogliolo -. Sapevo che dovevo battere la Harala, che è la finlandese che parte meglio tra le quattro più forti. Sui blocchi ero convinta ci dessero ‘al tempo’ perché l’attesa era stata davvero lunga, hanno aspettato un salto dalla pedana dell’asta. E quando lo starter ha sparato non ho proprio accelerato. Poi dal primo ostacolo ho deciso di correre più in scioltezza possibile. Ci stiamo lavorando molto in allenamento ultimamente, perché a volte forzo troppo. Non pensavo venisse fuori un 12.88 così”.
Nel salto in lungo, con gli altri due debuttanti italiani in Diamond League, quarto posto per Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) grazie al quinto tentativo da 7,87 (0.0) e ottava piazza per Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia) con 7,64 (+1.1), alla prima prova. Con la formula sperimentale della ‘finale a 3’, particolare sfida diretta nell’ultimo salto tra i tre migliori classificati dopo le prime cinque prove, la ribalta il sudafricano Ruswahl Samaai (8,09, +1.5) con misura inferiore rispetto a quanto realizzato nel corso della gara dallo svedese Thobias Montler: 8,13 agevolato da una brezza di +3.5, poi 8,06 nell’atto finale. Le voci dalla Svezia. Randazzo: “Sarei voluto entrare nei primi tre e provare questa nuova formula (sarebbe servito l’8,02 del finlandese Pulli, ndr) ma era difficile con tutte le difficoltà riscontrate oggi, i litigi con le rincorse. La mia gara è iniziata troppo tardi, al quinto salto, quando ormai era finita. Ma ci ha dato le dritte per lavorare al meglio questa settimana in vista degli Assoluti di Padova, l’obiettivo della stagione. Come prima esperienza è servita molto”. Trio: “È stata difficile da interpretare a livello tecnico più che nervoso: ho fatto tutti i salti ‘fuori battuta’. Peccato, le aspettative personali erano altre”.