Sulle acque del Sea Forest Waterway l’azzurro dell’Aeronautica Militare cede soltanto all’ungherese Sandor Totka (35”035) conquistando il secondo posto con il tempo di 35.080 (+0.045) davanti al britannico, oro a Rio 2016, Liam Heath (35.202, +0.167). Il 30enne pavese ha mostrato uno stato di forma eccellente sin dalle qualificazioni con la vittoria in batteria mercoledì e il secondo posto in semifinale questa mattina. In finale l’ingegnere “volante” è partito fortissimo rimanendo in lotta per la vittoria fino alla fine con il magiaro, cedendo di appena 45 millesimi.
Dopo il sesto posto conquistato ai Giochi di Rio nel 2016, Rizza è cresciuto costantemente seguito dal tecnico federale Stefano Loddo. Nel 2017 ha voluto concentrarsi sugli studi per laurearsi in ingegneria meccanica per poi tornare ai massimi livelli ai Campionati Mondiali 2019 quando è arrivato 5° qualificandosi per i Giochi di Tokyo. Fino ad oggi i risultati più importanti erano arrivati in K2 200 con il titolo europeo di quest’anno e un oro in coppa del mondo sempre nel 2019. Un argento che nobilita tutta la spedizione della canoa velocità azzurra guidata dal direttore tecnico Oreste Perri. Al medagliere della canoa azzurra si aggiunge dunque un altro prezioso metallo che porta a 17 il computo totale ai Giochi Olimpici: 6 ori, 7 argenti e 4 bronzi.
Sono contentissimo di questo risultato anche se ero vicinissimo all’oro”, ha detto il pagaiatore azzurro. “E’ stata una gara praticamente perfetta, sono uscito forte dai blocchi e ho dato tutto me stesso. Sono orgoglioso di me e di tutto il percorso che ho fatto da Rio ad oggi. Dedico questa medaglia a tutti i canoisti italiani”.
In gara questa mattina anche il K2 1000 di Samuele Burgo e Luca Beccaro. La coppia delle Fiamme Gialle non è riuscita a conquistare una corsia per la gara delle medaglie, chiudendo al quinto posto la semifinale con il tempo di 3.20.591. Nella finale B i due azzurri centrano il terzo posto (3.22.408) dietro Russa e Slovacchia, piazzamento che vale l’undicesima posizione assoluta.
“Una medaglia che ci meritavamo, siamo riusciti a mettere nelle migliori condizioni tutti quanti. Un grande lavoro di squadra”, ha commentato il Presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak, Luciano Buonfiglio. “Complimenti a Manfredi e al tecnico federale Stefano Loddo che hanno scelto un percorso, a noi sposato, che li ha premiati. Questa medaglia ci deve far capire che dobbiamo essere sempre più squadra e dobbiamo stare insieme, perché mancano solo due anni a Parigi. Questa è una medaglia che deve insegnarci che se lavoriamo seriamente possiamo fare grandi cose: nella canoa slalom dobbiamo riprenderci quello che ci è sfuggito, nella velocità dobbiamo lavorare sulle nuove distanze e sulle barche olimpiche senza disperdere energie. A Parigi dobbiamo essere ancora più pronti e più forti. E’ una medaglia che rappresenta un’iniezione di energia e non vedo l’ora di ricominciare a lavorare con le direzioni tecniche per il 2024. Sono stato felice di aver avuto il Presidente del CONI, Giovanni Malagò accanto a me durante la gara. Ci ha fatto sempre sentire la sua vicinanza e la sua fiducia, così come voglio ringraziare la preparazione olimpica e lo staff del CONI. Tutto ha funzionato alla perfezione, un’organizzazione eccezionale, sono fiero di far parte di questa grande famiglia e di aver contribuito con questa medaglia al successo dell’Italia sportiva. E’ stata una olimpiade difficile e forse proprio per questo nel villaggio si è cementata ancora di più questa amicizia tra tutte le discipline”.