Due ori, due argenti, il secondo posto dell’Italia nel medagliere e un successo organizzativo riconosciuto a livello internazionale. Gli Europei di cross Piemonte 2022-La Mandria Park lanciano il team azzurro al secondo posto come non accadeva da sedici anni, ovvero dall’edizione casalinga di San Giorgio su Legnano nel 2006. Giornata fredda ma soleggiata, a Venaria Reale (Torino), con tanto pubblico a bordo percorso e lo spettacolo del suggestivo passaggio dentro il Castello della Mandria (Galleria delle Carrozze) che renderà eterne le immagini di questa giornata. L’Italia si innamora dei quattro staffettisti Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih e Gaia Sabbatini, perfetti interpreti di un gioco di squadra che porta gli azzurri per la prima volta alla medaglia d’oro in questa specialità (4×1,5 km). E sono finiti gli aggettivi per Nadia Battocletti, ancora regina d’Europa, di nuovo tra le U23 come lo scorso anno a Dublino: è il suo quarto successo di fila considerando anche i due trionfi da U20. Con Nadia, che scappa via alla britannica Megan Keith nell’ultimo giro, gioiscono anche le compagne di squadra, medaglia d’argento per team grazie al quattordicesimo posto di Aurora Bado e al sedicesimo di Giovanna Selva. La quarta medaglia azzurra arriva dalla gara senior maschile: a Yeman Crippa il bronzo individuale sfugge di soli due secondi (è quarto) nella prova dominata da sua maestà Jakob Ingebrigtsen (Norvegia) ma l’Italia è d’argento con la squadra, a un solo punto dall’oro della Francia, beneficiando anche dell’ottavo posto di Yohanes Chiappinelli e del tredicesimo di Osama Zoghlami. Norvegia alla seconda doppietta consecutiva nelle gare senior: al femminile trionfa di nuovo Karoline Bjerkeli Grøvdal. Nel medagliere finale, soltanto la Gran Bretagna (5-4-1) è davanti agli azzurri. Terza la Spagna (2-1-2), quarta la Norvegia (2-1-0), quinta la Francia (1-1-3).
LE MEDAGLIE ITALIANE AGLI EUROPEI DI CROSS PIEMONTE 2022
ORO (2): Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih, Gaia Sabbatini (staffetta mista); Nadia Battocletti (under 23)
ARGENTO (2): senior uomini (Yeman Crippa, Yohanes Chiappinelli, Osama Zoghlami, Nekagenet Crippa, Pasquale Selvarolo); under 23 donne (Nadia Battocletti, Aurora Bado, Giovanna Selva, Anna Arnaudo, Sara Nestola, Ludovica Cavalli)
EUROPEI DI CROSS, UNA STAFFETTA AZZURRA TUTTA D’ORO
È il primo, storico, oro azzurro nella staffetta mista agli Europei di cross. Con quattro frazioni magiche, di fronte a tanto pubblico al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino), Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih e Gaia Sabbatini regalano all’Italia il titolo europeo nella 4×1,5 km. Merito di quattro frazioni eccellenti e di un finale sensazionale di Sabbatini, capace di superare in volata l’ultima frazionista spagnola e completare il capolavoro della Nazionale che per la prima volta è competitiva con il quartetto. Azzurri al traguardo in 17:23, battuta la Spagna di un secondo (17:24), bronzo alla Francia (17:31). Nelle precedenti quattro edizioni degli EuroCross in cui si era disputata la staffetta, il miglior piazzamento azzurro era stato il sesto posto di Samorin 2017.
ARESE, DEL BUONO, BOUIH E SABBATINI ON FIRE – Quattro giri lunghi, quattro battaglie corpo a corpo, quattro atleti con un unico obiettivo in testa: vincere. Davanti ai tifosi, tanti, calorosi, che sventolano bandiere e riempiono gli azzurri di applausi. Per Pietro Arese (Fiamme Gialle), l’uomo di casa, torinese, è una questione quasi vitale. È lui a fulminare il primo giro, aggredendo la salita con coraggio e determinazione, lanciandosi in discesa senza timori. Al passaggio dell’ideale testimone, rappresentato nel cross da un nastrino, l’Italia ha già un discreto margine di vantaggio sul Belgio. È il momento di Federica Del Buono, è un’altra frazione di testa, notevole, con un gap che si allarga prima di chiudere al secondo posto per effetto del momentaneo sorpasso da parte della Romania. A rimettere le cose a posto è Yassin Bouih (Fiamme Gialle) che si riprende la leadership quando sta per attaccare la salita, costringendo la concorrenza a fare gli straordinari sulle rampe che portano al Castello. Nella zona-cambi lo attende Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) con lo sguardo giusto, con le fiamme negli occhi, con la grinta di chi non aspetta altro che riscattare una stagione altalenante. La Spagna passa, Gaia decide di riservare le proprie energie migliori per il rettilineo finale, in piano, dopo il discesone che dal Castello riporta verso il traguardo. È lì che l’impresa si compie: Sabbatini affianca Rosalia Tarraga e la infila a pochi passi dalla finish line. Quello che accade dopo, è soltanto festa: l’abbraccio, splendido, con Pietro, Federica e Yassin che la aspettavano facendo un tifo clamoroso. Una vittoria che non nasce dal nulla, ma che è frutto di pianificazione, di studio in ogni dettaglio, non ultimo il raduno della scorsa settimana che ha permesso agli azzurri di scoprire ogni segreto di ‘La Mandria Park’.
BATTOCLETTI SEMPRE REGINA, È IL QUARTO TITOLO
E chi la ferma? È impossibile, quando si corre sui prati d’Europa, figurarsi se si gareggia in casa. Nadia Battocletti è campionessa europea per la quarta volta consecutiva nel cross, stavolta davanti al pubblico italiano, pieno di gioia e d’orgoglio al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino). La reginetta azzurra è imprendibile agli Europei di cross di Piemonte 2022: medaglia d’oro nella categoria U23 con un attacco secco, deciso, nell’ultimo dei quattro giri, un’azione che lascia sul posto la britannica Megan Keith, compagna di viaggio, in tandem, sin dal secondo giro. Bronzo ancora alla Gran Bretagna con Alexandra Millard. L’Italia, oro uscente, conquista anche la medaglia d’argento con la squadra femminile, alle spalle delle britanniche: oltre a Nadia, merito di Aurora Bado (14ma), Giovanna Selva (16ma), Anna Arnaudo (19ma), Sara Nestola (20ma) e Ludovica Cavalli (30ma). Per Battocletti è la quarta vittoria di fila dopo i trionfi da under 20 a Tilburg 2018 e Lisbona 2019 e under 23 a Dublino 2021.
RAGAZZE U23 D’ARGENTO – Le più forti sono tutte lì davanti. Nel primo giro (ognuno da circa 1430 metri) con Nadia Battocletti restano anche Arnaudo, Keith, Healy. Il primo break, la gara vera, inizia nella salita del secondo giro, sugli strappi più duri, dove si può fare selezione. Si accende così il duello tra campionesse europee: Battocletti vs Keith, ovvero le regine U23 e U20 della passata edizione, un’atleta del 2000 contro un talento del 2002. È un batti e ribatti che durerà fino al termine, con sorpassi e controsorpassi. Il sole ha ormai sciolto tutto il ghiaccio sui prati, la temperatura è tornata a superare lo zero e allora Nadia si toglie i guanti all’imbocco dell’ultimo giro: è il segnale che sta per sferrare l’attacco, che puntualmente arriva, nel tratto piano, prima dell’ultima scalata. Ormai è una passerella, è una regina che incanta Venaria Reale, ed è da sola nel suggestivo passaggio all’interno della Galleria delle Carrozze. I tifosi la osannano nel rettilineo conclusivo, lei lancia l’urlo più bello sul traguardo e poi disegna il ‘quattro’ con le dita, simbolo del suo dominio.
AZZURRI ARGENTO A SQUADRE, CRIPPA QUARTO
La legge del più forte. Jakob Ingebrigtsen fa scatenare Yeman Crippa e il resto della concorrenza nella prima parte, poi prende le redini, con la consueta autorità, a suo agio anche sui saliscendi insidiosi di La Mandria Park, ribadendo che non ce n’è per nessuno quando corre il ‘vichingo’ agli Europei di cross: sei vittorie su sei. Il podio individuale sfugge di soli due secondi a Yeman: quelli che lo dividono dal bronzo che finisce al collo del belga Isaac Kimeli. L’Italia torna invece in zona medaglie grazie alla squadra: è argento con l’ottavo posto di Yohanes Chiappinelli e il tredicesimo di Osama Zoghlami, a un solo punto dalla Francia campionessa d’Europa (24 a 25), ed è inevitabile un pizzico di rammarico per l’assenza di Iliass Aouani causa positività al Covid.
INGEBRIGTSEN IMPRENDIBILE – Il piano-gara è sostanzialmente rispettato: Yeman Crippa non aspetta nessuno, si mette in testa a tirare nel primo giro ‘lungo’ (da 1430 metri) mentre il norvegese Ingebrigtsen si tiene nascosto, in attesa di cominciare a mulinare. Nelle prime battute l’Italia è protagonista, ipotizza un forcing che possa scremare il gruppo: anche Yoghi Chiappinelli affianca Yeman e subito dopo si mostra in palla anche Zoghlami raggiungendo i due compagni in testa. Poi però, inesorabile, Jakob decide di irrompere dentro Piemonte 2022: nella discesa del secondo giro comincia a prendere confidenza con le posizioni di testa. A metà gara restano in testa in otto, con Yeman e Yoghi nella banda principale, ma sempre all’inseguimento dei primissimi. Chi prova a farsi venire una buona idea è il britannico Emile Cairess, all’attacco nella salita del quarto giro, guadagnando anche qualche metro. È un fuoco di paglia, perché Ingebrigtsen è attentissimo, non lascia scappare nessuno, porta via con sé Cairess e Kimeli e poi li saluta definitivamente nella tratta finale in picchiata. l’imperatore è lui (29:33 sui 9572 metri), argento a Cairess (29:42), bronzo a Kimeli (29:45), Crippa è ad un passo ma non basta, è giù dal podio individuale. Gli altri azzurri Yohanes Chiappinelli (8°, 30:03), Osama Zoghlami (13°, 30:20), Neka Crippa (22°, 30:40), Pasquale Selvarolo (46°, 31:23). A squadre, l’Italia si riprende il podio a quattro anni dal bronzo di Tilburg: Francia 24, Italia 25, Spagna 36.