Tre le tappe previste: Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna, Piacenza-Torino.
A siglare il documento insieme agli organizzatori, la Città Metropolitana di Firenze, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Piemonte. A fare gli onori di casa l’Ambasciatore di Francia, Christian Masset.
Roma – Un appuntamento senza precedenti per il Tour de France, la più importante competizione ciclistica al mondo e uno dei tre massimi eventi sportivi internazionali, che prenderà il via dall’Italia nel 2024.
Ieri mattina appuntamento importante a Roma, a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia, dove è stato firmato il Protocollo d’accordo per l’organizzazione del Grand Départ Firenze Emilia-Romagna, la Grande Partenza fissata il 29 giugno 2024, e il passaggio dal Piemonte il 1^ luglio prima dell’approdo in Francia, dopo le tre tappe italiane.
A siglare il documento sul via della Gran Boucle – il primo dall’Italia nella storia ultracentenaria della corsa -, sono stati il direttore del Tour, Christian Prudhomme, per ‘Amaury sport organisation (Aso)’; il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. A fare gli onori di casa l’Ambasciatore di Francia, Christian Masset, i cui saluti hanno introdotto la conferenza stampa che ha preceduto la firma del Protocollo, con a seguire anche gli interventi di Silvia Salis, vicepresidente del CONI, e Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.
Il Protocollo sancisce formalmente la collaborazione fra gli organizzatori di Aso, Città Metropolitana di Firenze, Regione Emilia-Romagna e Regione Piemonte. Fissa i reciproci impegni, l’investimento complessivo – pari a 6,5 milioni di euro – e il percorso di avvicinamento alla Grande Partenza, fino alla presentazione del punto di accoglienza a Firenze (26 giugno 2024), il via della prima tappa, dal capoluogo toscano a Rimini (29 giugno), e le due successive: Cesenatico-Bologna (30 giugno) e Piacenza-Torino (1^ luglio).
Sancito anche l’impegno ad arrivare nei prossimi mesi a un documento comune sulle tante iniziative che verranno svolte nei singoli territori, collaterali al Tour: dall’attrattività dei territori stessi alla promozione del ciclismo e della mobilità su due ruote e il coinvolgimento di giovani e scuole.
Complessivamente, in Italia si correranno oltre 600 chilometri, da Piazzale Michelangelo, cuore di Firenze e del Rinascimento italiano, a Torino, prima capitale d’Italia, attraverso l’Emilia-Romagna e la via Emilia, l’antica via consolare che la attraversa da Rimini a Piacenza. A cento anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, il primo italiano a conquistare il podio del Tour nel 1924, un appuntamento storico, che vuole essere anche un omaggio a grandi campioni delle due ruote come Gino Bartali, con la partenza da Firenze, Marco Pantani, a cui è dedicata la tappa che prende il via da Cesenatico, sua città natale, e Fausto Coppi, in Piemonte.
LE DICHIARAZIONI:
Giovanni Malagò: “Siamo orgogliosi di celebrare questo traguardo storico, il Tour de France rappresenta la leggenda del ciclismo insieme al Giro d’Italia e alla Vuelta. Dare il via in Italia a questa grande corsa nel 2024, ospitando 3 tappe, significa consolidare l’immagine internazionale del nostro Paese e la dimensione multidisciplinare del movimento, attraverso un gioco di squadra – con al vertice la Federazione e tutto il mondo del ciclismo – capace di conferire prestigio alle città e alle Regioni coinvolte, che ringrazio per l’attenzione e la vicinanza da sempre rivolte allo sport”.
Silvia Salis: “I grandi eventi sportivi hanno un ruolo importante per il nostro paese: pensiamo alla prossima Ryder Cup, alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina e quindi anche al Giro d’Italia fino al Tour de France, oltre a generare un indotto facilmente quantificabile, sono preziosi per la credibilità dell’Italia nel mondo e strategici per veicolare un Made in Italy vincente. Le nostre Federazioni Sportive Nazionali sono fondamentali nell’organizzazione di eventi internazionali sia per la loro conoscenza del mondo sportivo di riferimento che per i rapporti con le istituzioni coinvolte, ma anche per la loro familiarità con la filiera tecnica necessaria per rendere un grande momento di sport una competizione tecnicamente di alto livello, sicura e fruibile. Ieri è stata una grande giornata di sport e cooperazione”.
Cordiano Dagnoni: “Tenere a battesimo la firma di questo protocollo di intenti, dal valore storico perché segna la prima volta del Tour de France in Italia, per la Federazione Ciclistica Italiana ha un significato profondo. Perché i grandi eventi possano avere una ricaduta positiva sui territori nei quali si svolgono, questi devono toccare al cuore delle comunità portando effettivi vantaggi in termini di servizi, economici e sociali. La ‘sostenibilità’ di una manifestazione sportiva si misura non soltanto in bilanci sani e virtuosi, ma soprattutto nell’eredità che questa è in grado di lasciare. Ringrazio per questo la regione Emilia Romagna, la città metropolitana di Firenze e la regione Piemonte che hanno dimostrato la volontà di trasformare un evento importante come la partenza del Tour in un’opportunità di promozione e diffusione del ciclismo e della bicicletta”.