Dopo la costituzione del Coni, con legge di origine fascista del 1942, la legge 16 febbraio 1942, n°496, recante “Costituzione e ordinamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI)” è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n°112 dell’11 maggio 1942; per circa mezzo secolo lo Stato si è “dimenticato” dello sport, delegando il tutto al Comitato Nazionale Olimpico Italiano. Con l’aumento del numero di tesserati e soprattutto con l’incremento del volume vorticoso di affari economici che generava lo sport (soprattutto il calcio) tra gli anni ’80 e ’90, venne emanato il decreto legislativo n°242 del 1999 o decreto Melandri, denominato così in relazione alla sua prima firmataria ovvero l’Onorevole Giovanna Melandri.

Nello specifico: DECRETO LEGISLATIVO 23 Luglio 1999 n°242 venne pubblicato in (GU Serie Generale n°176 del 29-07-1999) ed è entrato in vigore il 13-08-1999. Nel decreto venne sancito ufficialmente e definitivamente la natura giuridica del Coni come ente di diritto pubblico come esplicitamente dichiarava l’art.1.

Comitato Olimpico Nazionale Italiano

  1. ll Comitato Olimpico Nazionale italiano, di seguito denominato CONI, ha personalità giuridica di diritto pubblico, ha sede in Roma ed è posto sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali.

Ma non finiva qui. Si decise per attribuire alle Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Sportive la natura giuridica di associazioni di diritto privato. Tale norma, quindi, creò un ente sui generis poiché vi era un ente pubblico che formalmente era (ed è) costituito da associazioni di diritto privato. Il decreto introdusse nei consigli federali e nel consiglio nazionale del Coni rappresentanti di atleti e tecnici in una misura non inferiore al 30% e pose l’ente Coni sotto la vigilanza del Ministero dei Beni Culturali. L’Art.13 del D.L. 242 recita così.

Vigilanza

  1. ll Ministro per i beni e le attività culturali può disporre lo scioglimento della giunta nazionale e la revoca del presidente del CONI per grave e persistente inosservanza delle disposizioni di legge e di regolamento , per gravi irregolarità amministrative, per omissione nell’esercizio delle funzioni, per gravi deficenze amministrative tali da compromettere il normale funzionamento dell’ente, ovvero per impossibilità di funzionamento degli organi dell’ente.
  2. Nei casi di cui al comma 1 è nominato un commissario straordinario fino alla ricostituzione degli organi dell’ente, da effettuarsi entro il termine di quattro mesi.

il citato “Decreto Melandri” istituì il Comitato Nazionale Sport per Tutti il quale però non fu mai attivo per problemi di rapporti con le Regioni. Questo organo venne poi abolito con la successiva riforma dello sport determinata dal decreto legislativo dell’8 gennaio 2004 n°15 o riforma Pescante recante “modifiche e integrazioni” al d.lgs. n°242/1999.

Il decreto Melandri fu il primo di diversi atti aventi forza di legge che rivoluzionarono il sistema sportivo italiano. Se il decreto pose la parola fine alla natura giuridica del Coni, in controparte permise la nascita di diversi problemi nelle federazioni sportive vista la natura giuridica privata di tali enti. Questi organi federativi nazionali, hanno perso quindi dal 1999 la propria valenza di enti pubblici e privati allo stesso tempo, assumendo la più intelligibile qualificazione di enti privati di interesse pubblico, in considerazione della portata pubblicistica di alcune loro attività. Diversi studiosi descrivono, a oggi, le Federazioni Sportive Nazionali come enti di diritto pubblico de facto visto che nonostante siano associazioni di diritto privato sono comunque controllate da un ente pubblico quale il CONI e sottoposte per di più alla vigilanza della Corte dei conti. Nel 2023 il CONI riconosce 45 federazioni sportive nazionali, 18 discipline sportive associate e 15 enti di promozione sportiva. Per onor di cronaca dobbiamo specificare che il CONI venne in realtà fondato quale ente privato nel 1914, anche se già in occasione della prima Olimpiade moderna del 1896 un gruppo di privati dette luogo alla creazione di una sorta di comitato associativo a sostegno della partecipazione degli atleti italiani.

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