Lauriello, una leggenda mai dimenticata grazie ai racconti delle nostre nonne.Si tratta di un folletto che amava giocare e fare i dispetti. Il suo aspetto era molto particolare: era alto più o meno quanto un bambino di 3 anni e indossava un curioso cappello a punta, aveva delle grosse orecchie grandi anch’esse a punta. La sua vera passione era svegliare gli abitanti di una casa, rompendo piatti, bicchieri e non raramente nascondeva degli oggetti per poi farli riapparire magicamente. Alcune volte si divertiva anche a importunare le donne intrecciando i loro capelli lunghi o a far volare i panni stesi, oppure si intratteneva a saltare sull’addome degli uomini o sul seno delle donne durante il sonno, facendo perdere il fiato alla vittima. Il vero guaio però poteva sorgere se gli stavi antipatico. Lauriello, infatti, era solito rubare i soldi alle persone e donarli a chi gli stava più simpatico. Per “scacciarlo” si poteva provare a rubare il suo berretto, il suo unico punto debole. Il bizzarro folletto avrebbe fatto di tutto per riaverlo indietro tanto da concedervi di esprimere un desiderio, ma sempre con attenzione. Perché essendo dispettoso avrebbe potuto esaudire il vostro desiderio al contrario: ad esempio se si chiedeva denaro si ricevevano pietre, mentre se si chiedeva qualcosa priva di valore si ricevevano ricchezze. Potrebbe anche svelarvi il luogo, l’acchiatura, in cui è nascosto un tesoro, una “preziosa” pignata piena di soldi. Ancora oggi quando mi capita di non trovare qualcosa, sorridendo penso che sia passato “Lauriello” a farmi uno scherzetto. La nostra mascotte è proprio ispirata a lui, un simpatico simbolo che fa riferimento alla cultura salentina e che richiama in maniera particolare lo sport, dal momento che il divertente “gnomo” indossa una divisa sportiva dal colore giallorosso, proprio da leccese doc.

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