C’è chi lo conosce da tempo, chi invece assapora l’emozione della prima volta, chi si è alternato tra campionati di diverse categorie, chi ha vissuto la gioia di una scalata per arrivarci con la stessa squadra: il campionato del sessantesimo anno di vita della Lega Pro sta per cominciare e spalanca le sue porte a squadre che ne conoscono già fascino e durezza e ad altre che lo vivranno per la prima volta nella storia. Tra favole, sogni, speranze e ambizioni non c’è più posto per le parole. Da domani parla il campo, giudice impietoso, a volte crudele ma sempre vibrante. Ci raccontano le loro sensazioni quattro giocatori con quattro storie alle spalle completamente diverse: quattro modi di vivere la Lega Pro.
Mirko Antenucci, 35 anni, è uno dei gran colpi di mercato del campionato di Serie C. Arriva al Bari dalla Spal dopo 3 anni con gli estensi e un’esperienza anche all’estero con il Leeds United. L’attaccante di Termoli non si nasconde: “A me piacciono le sfide, esserne protagonista. A Torino, come a Ferrara, ho vissuto il sogno della massima Serie con club che ora proseguono sulla scia di quelle imprese. Per me è motivo di grande soddisfazione. Arrivo con grande entusiasmo a Bari ed è stato un piacere riscontrare in questo gruppo la stessa voglia, lo stesso spirito di sacrificio. Sono ragazzi bravi e disponibili che in campo danno l’anima. Mi sono subito trovato a casa». È una Lega Pro scoppiettante, piena di club importanti. “Ci aspetta un campionato di C difficilissimo, dove nulla è scontato; bisognerà correre, dare tutto in campo, avere cuore prima ancora della tattica, della tecnica, dell’organizzazione. Nessuno ci regalerà nulla, dovremo sudarci ogni singolo punto”. Sa anche che Bari si aspetta molto da lui e da questa stagione. “E’ l’unica piazza di C che avrei accettato, si vive di calcio ed emozioni. Voglio riportare il Bari dove si merita. Sta a noi trascinare la gente, il pubblico farà lo stesso con noi, dovremo essere una cosa sola, uniti, compatti».
L’emozione trapela dalla voce di Emmanuele (sì, con due emme, vezzo di mamma e papà) Esposito, da 4 anni capitano del Picerno che, quando è arrivato lui, nel 2014 giocava in Eccellenza: poi 4 campionati nei Dilettanti fino all’emozionante conquista della Lega Pro. Manca poco, ormai, al debutto: “Finalmente la Lega Pro!” ammette con orgoglio l’attaccante napoletano di 28 anni. “Per noi e tutta Picerno è una grandissima soddisfazione. Quando sono arrivato, non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa. I tifosi mi hanno sempre trattato bene, c’è stato rispetto reciproco. Io volevo restare qui, continuare la mia carriera a Picerno”. Quand’è che la squadra ha cominciato a credere alla promozione? “Nelle ultime gare d’andata e soprattutto quando abbiamo vinto a Fasano senza giocatori importanti. Abbiamo preso coscienza che potevamo fare qualcosa di grande. Ora siamo qui e aspettiamo con ansia il debutto. Le sensazioni sono positive ma il campionato è lungo. In bocca al lupo a tutte le squadre di Lega Pro! Ci siamo anche noi!”.
E c’è anche Andrea Brighenti, attaccante del Monza, che ha segnato il gol del momentaneo vantaggio contro la Fiorentina in Coppa Italia. La squadra di Montella è riuscita poi a ribaltare il risultato e a qualificarsi ma intanto Brighenti e i lombardi hanno destato un’ottima impressione: “Non possiamo nasconderci, sappiamo che siamo tra i favoriti. Il primo tempo di Firenze ci ha dato la consapevolezza del nostro valore, abbiamo giocato alla pari con i viola. Però ora dobbiamo concentrarci sul campionato, la C è qualcosa a parte. Ci sono molti ostacoli, è un percorso duro: conta la qualità ma anche la cattiveria, ci vuole continuità”. Brighenti, 32 anni a dicembre e nativo di Brenzone (Verona), è arrivato a Monza nel gennaio di quest’anno. La serie C l’ha conosciuta anche nel suo passato ed è un giocatore esperto. Se la sente di fare pronostici su quanti gol potrà segnare? “Preferisco pensare ad aiutare la squadra. Siamo 24 titolari, sarà stimolante e bello anche per noi cercare di dare il massimo”.
Francesco Gagliardi gioca difensore centrale ma soprattutto è un perno della Pianese da 9 stagioni consecutive: da 2 ne è anche capitano. La prima volta della Pianese in Lega Pro ha quasi dell’incredibile per il piccolo centro di Piancastagnaio, poco più di 4000 abitanti: “C’è molta emozione per questa prima giornata di campionato, ma allo stesso tempo tanta voglia di iniziare a giocare per i tre punti. È da più di un mese che ci prepariamo per questa nuova sfida, veniamo da una stagione storica per la Pianese: domenica a Vercelli ci sarà il nostro storico esordio tra i professionisti, c’è curiosità da parte nostra di capire se saremo all’altezza della situazione sia io che i miei compagni, ma anche tutto lo staff: siamo pronti a dare tutto quello che abbiamo per difendere quello che ci siamo conquistati sul campo l’anno scorso”.
Gagliardi, 31 anni, nativo di Siena, conclude: “A livello personale sono molto orgoglioso di quello che è stato il mio percorso alla Pianese. Nono anno consecutivo con i bianconeri, il secondo da capitano, spero di continuare a giocare per questa maglia a lungo. L’esordio di domenica sarà emozionante e unico”.