Il Papa ad Alessano: “Imitiamo Don Tonino”
Giornata storica per la Puglia con la visita del Santo Padre ad Alessano e Molfetta.
Il Discorso di Sua Santità Papa Francesco.
Il Santo Padre, dopo le parole di Mons.Angiuli, ha cominciato il suo discorso. “Capire i poveri era per
lui vera ricchezza. Aveva ragione, perché i poveri sono realmente ricchezza della Chiesa. Ricordacelo ancora, don Tonino, di fronte alla tentazione ricorrente di accodarci dietro ai potenti di turno, di ricercare privilegi, di adagiarci in una vita comoda. Il Vangelo – eri solito ricordarlo a Natale e a Pasqua – chiama a una vita spesso scomoda, perché chi segue Gesù ama i poveri e gli umili”, ha aggiunto il Pontefice. “Se la guerra genera poverta’, anche la povertà genera guerra. La pace, perciò, si costruisce a cominciare dalle case, dalle strade, dalle botteghe, là dove artigianalmente si plasma la comunione. Dall’officina, come un giorno dalla bottega di Nazareth, uscirà il verbo di pace che instraderà l’umanità, assetata di giustizia, per nuovi destini'”. “Don Tonino”, ha proseguito il Santo Padre, “ci richiama a non teorizzare la vicinanza ai poveri, ma a stare loro vicino, come ha fatto Gesù, che per noi, da ricco che era, si è fatto povero. Don Tonino sentiva il bisogno di imitarlo, coinvolgendosi in prima persona, fino a spossessarsi di sé. Non lo disturbavano le richieste, lo feriva l’indifferenza”. “Non temeva la mancanza di denaro, ma si preoccupava per l’incertezza del lavoro, problema oggi ancora tanto attuale. “Non perdeva occasione per affermare che al primo posto sta il lavoratore con la sua dignità, non il profitto con la sua avidità. Non stava con le mani in mano: agiva localmente per seminare pace globalmente, nella convinzione che il miglior modo per prevenire la violenza e ogni genere di guerre è prendersi cura dei bisognosi e promuovere la giustizia”, ha detto ancora Francesco.
La nostra terra, il Salento terra di confine, dove ogni giorno dalla parte Est della penisola salentina Otranto sorge l’alba di un nuovo giorno in Italia, giorno fatto di speranza,di orizzonti,di azioni concrete per svolgere nei migliori dei modi il nostro compito ognuno per le proprie competenze ed attitudini la missione del ” Bene Comune” nelle nostre comunità.
Il Salento come finestra nel mondo, finestra di speranza, anche purtroppo con tutte le sue problematiche sociali,culturali, come sopratutto la forte disoccupazione giovanile , l’impoverimento della terra con l’essicamento dei nostri ulivi,l’inquinamento ambientale, il disagio dei giovani, l’arretratezza culturale che ancora vige in sacche ben definite della nostra popolazione ,l’abbandono scolastico dei nostri ragazzi/e, la mancanza di infrastrutture sportive e culturali adeguate a chi vuol fare sport e attività creative, la mancanza di supporto ai ragazzi diversamente abili.
Eppure il Salento e la sua rinascita è imprescindibile ad una rinascita del Paese Italia, propedeutica ad una pace e convivenza civile fra tutti paesi del Mediterraneo.
Santa Maria di Leuca Finibus Terrea, fine ed inizio.
La finestra di un nuovo mondo.
La nostra è terra di accoglienza,di solidarietà, di amicizia , di pace appunto.
Grazie Santo Padre per la Sua storica visita.
Grazie Don Tonino per i Suoi preziosi insegnamenti.
Con l’Augurio che per il Salento e per tutti noi inizi una nuova storia, nella diffusione di valori sani dello sport, della cultura, della convivenza solidale tra le nuove generazioni, di cura del territorio,cura dei nostri giovani e dei nostri anziani sperando in un futuro degno di essere vissuto in questa terra dai nostri bambini che saranno gli adulti di domani affinchè possano realizzarsi nelle proprie aspirazioni professionali ed umane come uomini liberi e donne libere.