Yeman Crippa (Fiamme Oro) e Davide Re (Fiamme Gialle) sono i protagonisti del talk settimanale di Atletica TV, a cura dell’Area Comunicazione FIDAL. Parla Yeman: “A Davide ‘ruberei’ il fisico. E lo stimo perché non è uno sbruffone”. Replica Re: “Di Yeman apprezzo la simpatia e vorrei… un po’ della sua capacità aerobica”. Nella puntata in onda sulla pagina Facebook della Federazione Italiana di Atletica Leggera e sulla piattaforma atletica.tv i primatisti italiani raccontano la loro “fase 2”, la voglia di ricominciare dopo oltre un mese di allenamenti in casa e le prospettive per un 2020 senza Giochi di Tokyo ed Europei di Parigi, ma ancora tutto da vivere. Ospite della puntata anche Andrea Schiavon, firma dell’atletica sulle pagine di Tuttosport e scrittore.

RE: “UN 500 RICORDANDO DONATO SABIA” – Il recordman dei 400 metri, primo (e finora unico) azzurro sotto il muro dei 45 secondi (44.77 lo scorso anno a La Chaux-de-Fonds, poi 44.85 in semifinale ai Mondiali di Doha) ha ripreso oggi gli allenamenti in pista a Rieti con la sua allenatrice Chiara Milardi: “È stata come una boccata d’aria – racconta – ovviamente non abbiamo ancora utilizzato le chiodate perché cercheremo di riadattarci gradualmente, ma è un primo passo. In ogni caso questo mese casalingo non è stato sprecato, ho aumentato tutti i miei ‘primati personali’ di palestra, per esempio 125 kg di girata, quando prima non arrivavo a 120. Ora questa forza va portata in pista. Gare? Certo, mi mancano, perché il problema fisico avuto a Tenerife mi ha tenuto fermo 40 giorni e fatto saltare l’intera stagione indoor. Ma, virus permettendo, stiamo ragionando su qualche gara da organizzare a Rieti per rompere il ghiaccio: il nostro è un bel gruppo di lavoro e il livello sarebbe alto”. Tra le ipotesi, c’è quella di aprire anche quest’anno con un 500 (come nei due anni passati), che stavolta avrebbe un significato ancora più particolare, nel ricordo di Donato Sabia che ci ha lasciato di recente: “Sarebbe un bel modo per ricordare un grande atleta – sottolinea – e mi piacerebbe essere il primo azzurro a scendere sotto il minuto (1:00.08 il primato nazionale di Sabia, ndr). Con un mese e mezzo di preparazione, o due mesi, potremmo farcela”. E sulla “fase 2” dell’atletica, il 27enne ligure è favorevole alla ricerca di nuovi format per riprendere l’attività: “La sfida in streaming degli astisti Duplantis, Lavillenie e Kendricks in giardino è stata davvero motivante. Ingegnandosi un po’, l’atletica può rinnovarsi e reinventarsi”.

CRIPPA: “RAGIONIAMO SU UN TEST NEI 1500” – Tornato fuori casa da poche ore, il ragazzo che dopo trent’anni – con 27:10.76 – ha tolto il record italiano dei 10.000 a Totò Antibo può metter da parte il tapis roulant: “Non è la stessa cosa che correre sui prati o sulla ciclabile come ho ricominciato a fare – racconta il 23enne trentino – per fortuna abbiamo tenuto duro. Speravo di confermare nel 2020 i miglioramenti dello scorso anno, ma ora bisogna riprogrammare, trovare nuovi obiettivi a partire dagli Europei di cross di Dublino a dicembre, sempre con la testa alle Olimpiadi di Tokyo del 2021”. Guardando alle prossime settimane e mesi, c’è già qualche idea per il ritorno all’attività, da svolgere sempre nel rispetto degli accorgimenti anti-Covid e qualora la situazione generale lo consenta. “Con il mio coach Massimo Pegoretti stiamo pensando a un 1500 a metà giugno, una sorta di gara-allenamento con il mio gruppo: Yassin Bouih, Mohad Abdikadar e David Nikolli. Bisognerà studiare come farla”. Uno sguardo al passato. “Il momento chiave? I 5000 di Doha: mi è caduto il mondo addosso. Quella delusione mi ha dato la carica per riscattarmi nei 10.000”. E uno sguardo al presente. “Il mio consiglio al mondo dei runner? Non esagerate nel voler recuperare chilometri. Ripartite con cautela, non c’è necessità di gareggiare presto”.

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