“Mi dispiace per i ragazzi perché si erano meritati di arrivare fino a questo punto di conquistarsi le final eight e di dare a Taranto questa storica partecipazione quindi il mio primo pensiero va a loro che ho visto negli spogliatoi a testa bassa e sicuramente tristi da questa sconfitta”. Così Davide Olive coach del CJ Basket Taranto ha commentato nell’immediato dopo partita la sconfitta dei rossoblu contro Livorno costata l’eliminazione ai quarti di finale dalla Coppa Italia di serie B nelle finali di Rimini/Cervia (la gara contro i toscani è stata giocata a Rimini).

Il tecnico dei tarantini analizza le pieghe del ko: “Sapevamo di affrontare una squadra che non mollava mai, una squadra di atteggiamento che avrebbe giocato fino all’ultimo possesso. La partita è stata una partita intensa, dura, loro sono riusciti a stare in partita nei primi due quarti grazie a un Ammannato stellare che ha segnato 18 punti dei loro primi 32 ma non lo scopriamo certamente noi che è un giocatore di categoria superiore con trascorsi in A2. Però nel terzo quarto quando siamo andati a +14 è successo qualcosa, da un lato abbiamo abbassato il nostro atteggiamento e dall’altro loro hanno messo un paio di bombe con dei giocatori a cui noi avevamo deciso di lasciare libero il tiro concentrandoci su altri. Mi spiace, alla fine abbiamo avuto la palla della vittoria, il nostro capitano (Stanic, ndr) ha chiamato lo schema, ben eseguito, è venuto fuori un arresto e tiro abbastanza libero ma il ferro evidentemente ha deciso che non fossimo pronti per andare avanti in questa prima storica esperienza in Coppa Italia, mi spiace per la città a cui avremmo voluto regalare almeno la semifinale”.

Si torna a Taranto, prima di quanto previsto e sperato. Coach Olive guarda con ottimismo al futuro: “Ora ci leccheremo le ferite, recupereremo le energie per ripresentarci al meglio alla ripresa del campionato dove siamo primi nel nostro girone alla pari con Rieti. Sicuramente questa parentesi della coppa ci ha insegnato tanto, che quando si alza l’asticella è più difficile vincere le gare”.

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